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Cronaca

Agosto, taxi mio non ti conosco. "Turismo? Il lavoro è ridotto a un terzo"

Una timida ripresa non basta: settore ancora a secco, pesa l'assenza di visitatori oltreoceano

Ripresina? Per tutto agosto il centro di Firenze è stato affollato da visitatori, ma quello che è sembrato essere un rilancio del turismo in città, in realtà è ancora lontano da far tirare un sospiro di sollievo. In visita ci sono molti italiani e anche tanti dai paesi europei. Quasi a zero gli arrivi oltreoceano. Fattori che continuano a pesare su molti settori.

Fra questi i taxi, che da tempo erano al centro di una polemica sull'insufficienza di servizi: oggi sono fra coloro che pagano tutto il prezzo della pandemia. Alle stazioni o all'aeroporto non ci sono più file per accaparrarsene uno. Anzi le 724 vetture presenti in città lavorano ben poco. 

Le città d'arte, si sa, ad agosto sono state penalizzate. E dopo un luglio incoraggiante, il mese più caldo dell'estate ha come sempre fatto registrare un calo rispetto al precedente. "Si lavora al 33-35% rispetto ai livelli del 2019", spiega il presidente di Radiotaxi Socota 4242 Simone Andrei. I "fasti" del boom turistico di Firenze del 2019 sono ben lontani e lo sappiamo. Tanto che, stando a questi numeri, nell'era post-lockdown il lavoro arriva appena ad un terzo dei massimi volumi raggiunti.

Troppo poco. "I turisti stranieri provengono prevalentemente da paesi europei e raggiungono l'Italia in macchina", sottolinea lapidario Andrei. Elemento che stronca letteralmente le gambe al settore. 

E allora? Senza dubbio scongiurato lo spauracchio dell'aumento delle licenze, su cui spingevano i fautori della crescita infinita del turismo a Firenze, si provano a mettere in atto provvedimenti "tampone". Come quello che ha visto il Comune acconsentire alla cessione di 30 auto che venivano utilizzate soltanto nei periodi di maggior afflusso (solitamente nei ponti di Pasqua). Una boccata d'ossigeno, almeno fino a marzo 2022, data in cui le vetture dovrebbero tornare in strada. Una data per adesso solo sulla carta: se la tendenza resta questa ci sarà presumibilmente una proroga.

L'abusivismo non influisce granché: auto illegali non sono avvistate, mentre Uber è scappato ormai da tempo da Firenze. Ci sono solo alcuni risciò elettrici che fanno storcere il naso alla categoria: "Consentono alle persone di viaggiare senza il rispetto del distanziamento".

I taxi, invece, non possono trasportare sul sedile posteriore più di due passeggeri, mentre in quelle omologate per il trasporto di sei o più persone non più di due passeggeri per fila. Sono obbligati a installare divisori e il passeggero non può occupare il posto vicino al conducente. Ma il green pass potrà essere esteso anche ai taxi? Per ora non è una possibilità prevista.

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