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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Natale, attenti alle truffe online su regali e vacanze: come difendersi

Una guida con consigli e suggerimenti per acquistare in Rete con maggiore tranquillità

TRADING ON LINE
La truffa si articola nell’adescare e convincere il cittadino ad effettuare investimenti a basso rischio mediante acquisto di crypto valuta o partecipazione ad operazioni di trading on line. I finti broker contattano le vittime prospettandogli investimenti a basso rischio e alta rendita. Solitamente i contatti avvengono a mezzo comunicazione telefonica con prefissi sia italiani che della Gran Bretagna. Il sedicente broker convince la vittima ad effettuare un primo investimento, solitamente nell’ordine dei 250,00 mediante pagamento con carta di credito. La cifra corrisposta in realtà serve ad effettuare la registrazione di un account di prova su piattaforme trading realmente esistenti. Detto account riservato all’investitore in realtà viene gestito dai truffatori che potendo inserire manualmente i profitti ottenuti mediante simulazione di investimento, fanno credere alla vittima di avere nell’immediato forti guadagni, incentivandola cosi ad investire ulteriormente. Detto modus si protrae, con l’assistenza giornaliera del finto consulente, fino a quando la vittima per indisponibilità o per monetizzare chiede il ritiro del capitale. In detta circostanza gli viene riferito che il ritiro del capitale è subordinato al pagamento di una tassa che va dal 15 % al 26 % del capitale totale (investimento+profitto), falsa informazione che scoraggia l’utente ad effettuare ulteriori versamenti e a trovarsi nella posizione di non poter ritirare il capitale maturato, che tra l’altro non è comunque disponibile.


MOBILE PHISHING
La truffa, analoga a quella del classico “phishing”, si articola nell’invio di un messaggio di servizio sull’utenza mobile del cliente di un istituto di credito. Nel corpo di detto messaggio, del tipo “sms”, viene chiesto al cliente di collegarsi ad un link ipertestuale per effettuare delle verifiche sul conto corrente. Il collegamento al link, attua una procedura di falsa connessione all’home banking della banca interessata, le cui credenziali inserite dall’utente finiscono in mano ai malfattori che immediatamente, dopo l’acquisizione, utilizzano per disporre pagamenti fraudolenti e quindi sottrarre denaro alla vittima.

TRUFFA ROMANTICA

La truffa si articola nell’adescamento sui principali social network di persone di una certa età, sole o comunque bisognose di avere dei rapporti umani con altri. La vittima viene contattata da un soggetto che il più delle volte si presenta come alto Ufficiale dell’esercito statunitense o britannico, che dopo una prima fase di fitta corrispondenza conoscitiva, illustra alla vittima progetti futuri che lo stesso ha intenzione di intraprendere successivamente al suo collocamento a riposo dal lavoro. In alcuni casi detta circostanza è sostituita proprio dalla necessità di avere dei fondi necessari a sbloccare le pratiche di pensionamento, motivandone l’impossibilità di disporre del proprio denaro perché impegnato in missione su una corazzata. Il reo assicurando la vittima di una sicura restituzione del denaro anche in virtù della loro attuale relazione, riesce a convincere la vittima ad operare bonifici in suo favore, denaro che in realtà viene distratto su diversi conti attivi in diverse zone del mondo. A conclusione della truffa il sedicente Ufficiale Militare si rende irreperibile, creando un forte stato depressivo nella vittima sia per l’illusione di una possibile storia d’amore che per il danno economico provocato.

TRUFFA ATM
La truffa viene realizzata sui siti di e-commerce ( www.subito.it , www.ebay .it , etc.) nei confronti di coloro che pubblicano annunci di vendita. In particolare il venditore viene contattato da una persona interessata all’acquisto che, raggiunto l’accordo per importo e spedizione, manifesta la volontà di effettuare il pagamento con una nuova metodologia a suo dire messa a disposizione da Poste Italiane. Pertanto invita il venditore a recarsi presso uno sportello ATM Bancoposta dove, una volta giunto, telefonicamente gli fornisce le istruzioni per ricevere il pagamento, ovvero gli fa inserire la propria tessera bancomat nello sportello ATM, gli fornisce un codice da digitare sul tastierino, che però altro non è che il numero della sua carta Postepay, sulla quale, traendolo in inganno, fa ricaricare la somma pattuita.

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