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Cronaca

Truffavano anziani fingendo di cercare casa: tre arresti

Colpi in tutta Italia e anche a Firenze: in carcere tre italiani di etnia rom. Bottini fino a 30mila euro

"Buongiorno, possiamo chiedere delle informazioni? Saremmo interessati a quell’appartamento in affitto". Si presentavano così, in apparenza come delle coppiette interessate ad una casa nuova. In realtà puntavano gioielli, monili e i contanti della malcapitata persona che se li ritrovava alla porta.

COSA ACCADEVA E CHI SONO GLI ARRESTATI

Sono tre i cittadini italiani di etnia rom, come spiega Anconatoday, arrestati stamani dai carabinieri di Osimo per i colpi messi a segno in Umbria, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Abruzzo, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Fra le città coinvole dai 21 episodi fra furti e rapine anche Firenze e Pisa. Cinque mesi di indagini che hanno portato le manette un uomo di 48 anni e una coppia di 20enni, tutti residenti nell’area metropolitana di Roma Capitale, due dei quali erano già ai domiciliari accusati di reati simili. Ora sono in carcere con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata ai furti e ad una rapina. Una quarta donna è stata denunciata a piede libero. 

A QUANTO AMMONTANO I BOTTINI RUBATI

I bottini solitamente si aggiravano intorno alle centinaia e migliaia di euro, come quelli del 10 gennaio scorso quando la gang aveva messo a segno 4 furti tra Marotta e Senigallia. O come nel caso del furto a danno di un 88enne derubato ad Ancona lo scorso 27 aprile. Gli inquirenti hanno registrato colpi anche da 30mila euro.

COME SI E' RISALITI AI MALVIVENTI

A dare il via alle indagini fu il colpo dello scorso maggio in un appartamento: mentre due donne stavano raggirando una coppia di anziani per dare agli uomini il via libera di agire, è arrivata a casa la figlia delle vittime che, rendendosi conto di quanto stesse accadendo, ha tentato di fermare i ladri. I rom l'hanno scaraventa a terra con la forza per poi fuggire con 530 euro tra contanti e gioielli.

Dalla denuncia raccolta dai carabinieri di Numana, guidati dal comandante di stazione Alfredo Russo, ha preso il via l’operazione “Go Away”. Alla fine i carabinieri hanno ricostruito un modus operandi messo in atto in tutta Italia incrociando i tabulati telefonici delle celle delle zone dei furti con i codici imei dei cellulari sequestrati a casa dei sospettati e raccogliendo le testimonianze di chi aveva riconosciuto in foto i propri aguzzinI.

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