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Cronaca

Il treno della memoria è partito: 500 studenti verso Auschwitz | FOTO

Rossi: "Memoria a vittime di passato e presente". Giani: "Stroncare cultura del negazionismo"

E' partito per Auschwitz il decimo treno della memoria, da quando nel 2002 la Regione Toscana ha iniziato ad organizzarlo. Un treno lungo sedici vagoni e carico di 501 studenti (e 60 insegnanti) da 59 diverse scuole superiori di tutte e dieci le province della Toscana, sessanta studenti universitari dei tre atenei di Firenze, Pisa e Siena oltre a diversi rappresentanti istituzionali e di associazioni. In tutto, compreso il personale di supporto e una squadra medica, 750 persone. L'arrivo in Polonia è previsto per le 7.30 di martedì 24 gennaio, quasi diciannove ore di viaggio, la ripartenza per Firenze è prevista nel pomeriggio del 26 gennaio. 

Il viaggio della memoria inizia subito. Dalle tre del pomeriggio studenti e docenti incontreranno nel vagone ristorante esperti e rappresentanti della Comunità ebraica e di Aned, l'associazione degli ex deportati, di Anei (ex internati), di  Anpi (partigiani) e delle associazioni Rom e Sinti e Azione Gay e Lesbica per ripercorrere le tappe della Shoah e conoscere le vicende di persecuzione e deportazione che colpirono "oppositori politici", "zingari", internati militari italiani e omosessuali. Sarà l'occasione anche per approfondire i fatti legati alla lotta di liberazione nazionale. I laboratori in treno, cinque all'andata e cinque al ritorno, quarantacinque minuti la durata di ciascuno e un'ottantina di studenti prenotati per ogni appuntamento, sono  stati tenuti a a battesimo nell'ultima edizione del treno, nel 2015, ed anche stavolta riproposti. 

Sul treno sono saliti con i ragazzi, come testimoni dell'Olocausto, le sorelle Andra e Tatiana Bucci, le gemelline scampate a Birkenau e al dottor Mengel, affezionate al viaggio della memoria toscano, e Gilberto Salomoni, deportato a Buchenwald a sedici anni, nuovo invece all'iniziativa della Regione.  Marcello Martini e Vera Michelin Salomon, altri due deportati, aspetteranno invece i ragazzi direttamente a Cracovia.

"Abbiamo il dovere della memoria nei confronti delle vittime del passato, oggetto di un mostruoso sterminio sistematico che organizzò l’eliminazione di 10 milioni di uomini, donne e bambini - ebrei, malati di mente, portatori di handicap, Rom, Sinti, omosessuali, oppositori politici, sacerdoti, prigionieri di guerra - con un’inumana freddezza tecnico-burocratica", ha commentato su Facebook il governatore Enrico Rossi. "Ma abbiamo il dovere della memoria anche verso le vittime del presente - ha aggiunto - in un’Europa e in un mondo in cui vengono ricostruiti i muri, in cui riecheggiano nuovamente parole che speravamo sepolte nel passato, ancora una volta sono i più deboli - la povera gente, i disoccupati, i rifugiati, le minoranze, le vittime delle guerre - a rischiare di farne le spese".

In rappresentanza del Consiglio regionale il presidente Eugenio Giani, la vicepresidente, Lucia De Robertis, i consiglieri Tommaso Fattori (Sì - Toscana a Sinistra) e Manuel Vescovi (Lega Nord). “Si tratta di un viaggio importante; mi sono reso conto nel corso degli anni che gli studenti che vivono questa esperienza riescono ad entrare nella drammaticità di quanto avvenuto”, commenta il presidente Giani. “Un milione e mezzo di persone morirono ad Auschwitz; 6 milioni di ebrei furono distrutti dall’Olocausto, nella logica del campo di sterminio – ricorda Giani -: uomini trattati come oggetti e portati alla morte con violenze e torture inaudite”. Quelle pratiche debbono essere “vissute per essere comprese, perchè nessuno possa far passare la cultura del negazionismo”. “Qui si è vista l’umanità toccare il punto più basso: ciò deve rimanere anche nella memoria del ragazzo che vive oggi e si sta formando nella scuola. Anch’io – conclude il presidente - voglio sentire fino in fondo lo spirito di questi luoghi”.

Il treno della memoria 2017

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