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Cronaca

Tramvia: la Cisl chiede la linea per l'Osmannoro e torna a invocare la Tav

Il segretario della Fit-Cisl Stefano Boni: “E' uno dei poli manifatturieri più importanti della Toscana, sempre assediato dal traffico perché mal servito dal trasporto pubblico"

Nel perenne dibattito sulla tramvia entra, o meglio sarebbe dire 'resta', anche il sindacato della Cisl, che torna a chiedere una linea per il polo industriale dell'Osmannoro (in passato già annunciata dallo stesso sindaco Nardella, dopo la richiesta arrivata anche dalla Confindustria), oltre ad invocare la realizzazione del tunnel tav e della stazione Foster dell'alta velocità.

“Per sciogliere il nodo del traffico che soffoca Osmannoro la soluzione c’è e si chiama tramvia. Non si può escludere uno dei più importanti poli manifatturieri della Toscana dal progetto che sta rivoluzionando la mobilità a Firenze. Le soluzioni tecniche esistono, basta avere la volontà politica”, commenta il segretario generale della Fit-Cisl Toscana Stefano Boni, che chiede la tramvia per “migliorare i collegamenti pubblici con l’area al confine tra i comuni di Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio”.

Nardella annuncia la tramvia per l'Osmannoro

“In questi giorni – afferma Boni - si sta definendo la progettazione definitiva del tracciato per Bagno a Ripoli con i relativi finanziamenti e il prolungamento della linea 2 dall’aeroporto fino al polo scientifico di Sesto Fiorentino. Ancora più celeri i tempi per la linea 4 Leopolda-Le Piagge-Campi Bisenzio, poiché il progetto è completamente finanziato con inizio lavori entro il 2020. Nel progetto complessivo delle tramvie invece continua a non trovare spazio Osmannoro: un polo manifatturiero dove ogni giorno si riversano migliaia di persone, da mezza Toscana che non è servito da un servizio pubblico efficiente e puntuale, né dalla stazione di Santa Maria Novella, né da Rifredi, né da Sesto Fiorentino, costringendo i lavoratori e quanti devono raggiungere l’area ad arrangiarsi, ovvero ad utilizzare l’auto”.

Boni lancia anche alcuni 'suggerimenti'. “La prima soluzione riguarda la tramvia 4, che per raggiungere Campi Bisenzio potrebbe tagliare dalle Piagge, con una linea retta, l’area dell'Osmannoro, in modo da servire tutta la zona industriale. La garanzia che il servizio sarebbe sempre al pieno delle potenzialità è offerta dalla popolazione di Campi. Oppure la linea 4  dalla stazione delle Piagge potrebbe puntare nel cuore industriale di Osmannoro e lì fare capolinea. Altrimenti, il previsto prolungamento della linea 2 potrebbe proseguire oltre il polo scientifico di Sesto Fiorentino, ricongiungendosi alle Piagge con la linea 4, chiudendo un anello molto importate per la viabilità”.

Boni, assieme al segretario generale aggiunto della Cisl Toscana, Ciro Recce, insiste anche a chiedere il completamento dei lavori fiorentini della Tav, che tante perplessità riscuote su più fronti (le stesse Ferrovie in passato arrivarono a sostenere l'inutilità della Foster, giudizio al quale si unì il sindaco Nardella per poi cambiare nuovamente idea).

Tav, quando Nardella diceva: "Opera vecchia, valutiamo alternative"

La Cisl invoca il completamento del tunnel dell’alta velocità (7 chilometri sotto la città, da Castello a Campo di Marte, passando sotto zone 'fragili' come Fortezza da Basso ed Arco dei Lorena di piazza Libertà) e il “collegamento veloce della stazione Foster (la nuova stazione che dovrebbe nascere agli ex macelli di via Circondaria, ndr) con Santa Maria Novella”. Collegamento che ancora non si sa bene come dovrebbe avvenire. La Cisl del resto si è sempre schierata a favore della Tav e Boni ha ribadito nei giorni scorsi una posizione nota.

Tornando per concludere alle nuove linee della tramvia, non tutti sono però d'accordo con i rosei scenari disegnati per esempio intorno al prolungamento della linea 2 fino a Sesto Fiorentino: gli studenti del polo scientifico, i primi a vivere sulla propria pelle i problemi dell'area, hanno evidenziato e messo nero su bianco diverse criticità del progetto, per il quale si spenderanno oltre 150 milioni di euro.

Prolungamento della linea 2: tutte le criticità

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