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Cronaca

Tragedie toscane: nasce l'Armadio della Memoria

In ricordo delle vittime del Moby Prince, dell'incidente della stazione di Viareggio e della Costa Concordia

La regione Toscana non dimentica la morte dei 204 innocenti rimasti vittime nelle stragi del traghetto Moby Prince a Livorno (10 aprile 1991), del treno esploso alla stazione ferroviaria di Viareggio (29 giugno 2009) e del naufragio della Costa Concordia all’isola del Giglio (13 gennaio 2012).

Ieri è stato inaugurato l’Armadio della Memoria, nei locali della Biblioteca Pietro Leopoldo di Palazzo Cerretani a Firenze; una stanza all’interno della biblioteca regionale nella quale saranno raccolti libri, atti processuali, articoli di stampa, studi e qualsiasi altro tipo di documentazione e testimonianze relative alle tre drammatiche vicende che hanno ferito la Toscana. Un taglio del nastro emozionante, al quale, al fianco dell’istituzione regionali, erano presenti i rappresentanti della associazioni dei familiari delle vittime e i rappresentanti dei Comuni di Livorno, Viareggio e del Giglio.

“Abbiamo scelto di realizzare qui l’Armadio della Memoria, perché la biblioteca è, per sua natura, il luogo della memoria. E perché questo luogo, che raccoglie la biblioteca della Giunta regionale, quella del Consiglio e le donazioni ricevute, è il luogo dell’identità toscana”, ha detto il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, introducendo la cerimonia di inaugurazione.

Giani ha anche annunciato che sull’esterno di Palazzo Cerretani, sul muro esterno della stanza che accoglie l’Armadio della Memoria, sarà posta una lapide in ricordo delle tragedie di Livorno, Viareggio e del Giglio.

Alla cerimonia inaugurale è intervenuto anche il Procuratore generale di Firenze, Marcello Viola, che ha espresso “un apprezzamento vivo per questa iniziativa e per il luogo scelto”. E ha aggiunto: “Da siciliano ho capito il valore della memoria dopo le stragi di mafia del 1992. È un dovere la memoria, è un dovere fare giustizia ed è un dovere la verità. La magistratura sta facendo il suo lavoro e continuerà a farlo con il massimo impegno”.

Sono intervenuti, ringraziando le istituzioni per la vicinanza e il sostegno alle loro battaglie, anche Loris Rispoli, presidente dell’Associazione #iosono141 di Livorno, e Marco Piagentini, presidente dell’Associazione Il mondo che vorrei di Viareggio. “Per noi - ha dichiarato Rispoli, - dopo quasi 29 anni, manca ancora una verità giudiziaria. Continueremo la nostra battaglia”. 

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