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Viabilità

Traffico, Giorgetti: “Ho visto periodi peggiori, ma serve diversificare orari di ingresso per aziende e scuole”

L'assessore alla mobilità rilancia l'idea di orari differenziati: “Favorirebbe anche il trasporto pubblico, è questione di mentalità”

Città perennemente intasata dal traffico? Non è d'accordo Stefano Giorgetti, assessore alla mobilità del Comune di Firenze.

“Ricordo degli inizi di dicembre peggiori di questo, anche se in effetti il traffico si è intensificato”, ammette l'assessore, questa mattina a margine di un'iniziativa pubblica.

“Dobbiamo riportare le persone sul trasporto pubblico, convincerle a non muoversi solo con l'auto privata, magari con una sola persona a bordo”, prosegue l'assessore.

In effetti è quello che succede spesso, lo può constatare chiunque: quasi sempre le code sono costituite da auto e veicoli con una sola persona a bordo. Una situazione assurda, che oltre a bloccare la città ha effetti nefasti sull'inquinamento. Fenomeno che però con il Covid si è quasi accentuato.

Fin qui, la realtà. Ma come se ne esce? “E' necessario cambiare i tempi della città, anche se è molto difficile. I problemi li abbiamo sempre alla stesso momento, un'ora la mattina. Poi - ritiene l'assessore - non ci sono grossi problemi, tranne in casi di incidenti o di lavori non previsti”.

"Le criticità  sono sempre le stesse. Le Cure, la Bolognese, viale Rosselli, viale Petrarca. Ma non possiamo fare molto di più perché la viabilità a disposizione è questa, quindi - chiede Giorgetti -, dobbiamo cambiare la mentalità e muoversi in modo diverso”.

E qui Giorgetti rilancia un tema di cui in passato si è parlato, non solo in ambito fiorentino.

“E' necessario cambiare i tempi della città - ribadisce il titolare della mobilità -. Per esempio le aziende, soprattutto quelle di dimensioni medio grandi, potrebbero sfalsare gli orari di ingresso dei lavoratori e l'orario dei turni”. Per evitare che tutti si muovano nello stesso orario. “Questo favorirebbe anche l'utilizzo del trasporto pubblico”.

Infine le scuole. “Lo hanno fatto durante la pandemia ma oggi sono tornate ad orari normali (cioè allo stesso orario di ingresso per tutti gli alunni, ndr). Se si riuscisse a sfalsare gli ingressi e le uscite si riuscirebbe ad avere una viabilità migliore, invece che solo una 'viabilità di punta'. Bisogna cambiare impostazione e mentalità e su questo noi continueremo a lavorare. E' un lavoro lungo, non facile”.

La proposta per ora pare cadere nel vuoto, anche se entrare e uscire tutti alla stessa ora, in scuole che hanno molte centinaia di studenti, non pare la soluzione migliore. Soprattutto in questa epoca di pandemia. Lo hanno del resto sottolineato anche i ragazzi, nelle occupazioni delle scorse settimane.

“All'intervallo come norma anti Covid - spiegano i ragazzi -, dobbiamo stare seduti al banco senza muoverci né alzarci. La socialità è azzerata, poi però ci ammassiamo per entrare e uscire. Assurdo”. Già. Qualcuno inizia a pensarci?

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