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Cronaca

Traffico di droga tra Italia e Albania: sequestrata mezza tonnellata di marijuana

Arresti per traffico internazionale di stupefacenti

Durante i sequestri i carabinieri avevano più volte notato granelli di sabbia piovere dal cellophane che ricopriva i carichi di marijuana. Un particolare colto al volo che ha proiettato i militari dell'Arma su un'organizzazione italo-albanese che trafficava in stupefacenti. Quintali di marijuana coltivata in Albania che venivano trasportati su barche e gommoni e poi nascosti in un deposito tra le dune del Brindisino. 

Stamani i carabinieri del comando provinciale di Firenze, diretti dal maggiore Michele De Rosa, hanno eseguito cinque custodie cautelari: tre in carcere e due ai domiciliari. Per tutti l'accusa è di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti con l’aggravante della transnazionalità. Gli arresti sono stati eseguiti a Castelfiorentino, Poggibonsi e Brindisi oltre che in Albania (per due destinatari) grazie alla collaborazione della polizia di stato albanese.
Lo stupefacente, trasportato a bordo di imbarcazioni dall’Albania sulle coste brindisine, veniva stoccato in isolate località litoranee attraverso l’appoggio logistico di pregiudicati appartenenti alla criminalità pugliese.
Gli stupefacenti arrivano nelle principali piazze di smercio italiane, tra cui Roma, Napoli, Milano e Firenze.  Dall'inizio delle indagini, gennaio 2018, i militari dell'Arma hanno sequestrato 437 chili di marijuana per un valore di vendita di circa 3,5 milioni di euro. 

"Il sodalizio criminale - ha spiegato il maggiore De Rosa - ha mostrato caratteristiche ben precise, come quello di riuscire a movimentare grossi quantitativi in maniera costante". Inoltre l'organizzazione aveva studiato stratagemmi precisi per eludere controlli, come far coprire i mezzi corriere con auto "lepre". Oltre a utilizzare telefoni intestati a terzi e studiare un apposito codice per comunicare. 

"Ci siamo concentrati sui livelli più alti - ha precisato il comandante Carmine Rosciano".  Non vengono comunque esclusi altri riscontri dalla vicenda. Infatti in casa di uno degli arrestati è stata trovata della cocaina, mercato che sembrava poter interessare gli indagati. Inoltre, durante alcune intercettazioni, si sarebbe parlato anche di armi da portare in Italia. 
L'operato dei militari è stato elogiato anche dal ministro dell'Interno Matteo Salvini: "Stroncata a Firenze una banda italo-albanese che trafficava in droga: grazie ai Carabinieri e agli inquirenti! Nessuna tolleranza per i criminali, lotta dura ai venditori di morte, massimo sostegno alle nostre forze dell'ordine''. 

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