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Cronaca

Zona bianca, Toscana tra le ultime: si dovrà attendere almeno fino al 21 giugno 

Cosa cambia da oggi per le regioni con la fascia di rischio più basso

E'il giorno del monitoraggio: Sardegna, Molise e Friuli-Venezia Giulia passano in zona bianca da lunedì 31 maggio (ma non si esclude che il passaggio possa avvenire già domenica, oggi il monitoraggio dell'Iss e le eventuali ordinanze di Speranza faranno chiarezza). Certo è che sono trascorse le tre settimane consecutive con incidenza sotto i 50 casi per 100mila abitanti in tutti e tre i territori. L'incidenza delle tre regioni è di 13, 12 e 17 casi di coronavirus per 100mila abitanti: rischio basso, pressione bassissima sugli ospedali. 

Zona bianca: le regioni che ci andranno 

E le altre regioni? Abruzzo, Liguria, Veneto e Umbria da due settimane sono scese sotto quota 50. Per queste regioni zona bianca dopo la prima settimana del mese prossimo, quindi dal 7 giugno. A seguire il 14 giugno sarà la volta di Lombardia, Piemonte, Lazio, Emilia-Romagna, provincia autonoma di Trento e Puglia. Il monitoraggio di oggi 28 segnalerà queste ultime il calo sotto la soglia di 50 casi su 100mila abitanti per la prima settimana. Tanti buoni segnali insomma: crollano i ricoveri in ospedale: i pazienti in terapia intensiva sono oggi 1.278, mentre nei reparti non intensivi restano ricoverati  8.118 pazienti.

Già oggi ci sono dodici Regioni e una provincia autonoma (quella di Trento) con dati da zona bianca: ma per entrarci davvero in zona bianca servono sempre i tre monitoraggi consecutivi con dati sotto soglia e rischio basso. Entro la fine del mese di giugno tutta Italia sarà bianca, a meno di sorprese al momento non all'orizzonte, compresa la Toscana che in base ai dati settimanali dovrebbe entrare nella sua prima settimana di zona bianca (in cui bisogna rimanere per tre settimana così da fare scattare l'area con limitazioni al minimo. L'ingresso per la Toscana sarebbe quindi da lunedì 21 giugno).

Le regole da rispettare nelle regioni zona bianca

In zona bianca non c'è più coprifuoco (dopo più di sei mesi consecutivi di tale restrizione) e restano solo l'obbligo di mascherina e distanziamento. Regole di buonsenso che ormai conosciamo a memoria. Si anticipano le riaperture rispetto a quanto si prevedeva qualche settimana fa. Lo prevede l'accordo tra ministero della Salute e Regioni sulle regole da applicare nella fascia con il livello più basso di rischio Covid. Le misure emergono dall'incontro di mercoledì tra il ministro della Salute Roberto Speranza che si è detto "soddisfatto" dell'intesa ("C’è la consapevolezza che serve ancora prudenza e gradualità", ha sottolineato) e il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, a cui hanno partecipato anche Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, e Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di Sanità.

Attenzione però: non c'è ancora l'ufficialità. Tutte le linee guida saranno recepite in una prossima ordinanza del ministro, riferisce il ministero della Salute in una nota. "Rimane l'obbligo di mascherina - ha aggiunto - ma è un progressivo ritorno verso la normalità. Non è un liberi tutti, restano le precauzioni, ma grazie alla riduzione dei contagi e del numero delle vittime e alla buona riuscita della campagna vaccinale, stiamo andando in una buona direzione".

La proposta condivisa prevede che - fermi restando i criteri base della prevenzione, mascherine, distanziamento, areazione e sanificazione luoghi chiusi -, una volta che una Regione entri nella zona bianca, sia superato il cosiddetto ‘coprifuoco’ e si possano anticipare al momento del passaggio le riaperture delle attività economiche e sociali per le quali la normativa vigente dispone già la ripresa delle attività in un momento successivo. Il riferimento per lo svolgimento delle attività è quello delle 'Linee guida per la riapertura delle attività economiche e sociali', adottate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e degli altri protocolli.

Cosa si può fare e cosa cambia in zona bianca

In zona bianca certo il via libera a matrimoni e cerimonie, parchi tematici e di divertimento (in zona gialla sarebbero potuti partire dal 15 giugno), fiere ed esposizioni (in zona gialla sempre dal 15 giugno), corsi di formazione, piscine coperte, impianti sportivi al chiuso, centri benessere, convegni e congressi, centri culturali, sale giochi, bingo, sale scommesse e casinò (soltanto dal 1°luglio per le zone gialle).

I governatori di Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna (che saranno le prime regioni a passare in zona bianca a breve) starebbero lavorando ad alcune ordinanze regionali che prevedono di riaprire anche le discoteche: il provvedimento prevede che i gestori delle discoteche saranno autorizzati a lavorare solo per i servizi di bar e ristorante: non sarà quindi possibile ballare in pista.

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