Abusi in carcere: la procura chiede il processo per 10 agenti di polizia penitenziaria e 2 medici
Presunti pestaggi ai danni di detenuti, il pm ha chiesto il rinvio a giudizio per dodici persone
Tortura e falso in atto pubblico: sono le accuse contestate a vario titolo a 12 persone, due medici e 10 agenti di polizia penitenziaria, indagati per il caso dei presunti pestaggi a Sollicciano esploso lo scorso gennaio.
Il coinvolgimento nell'inchiesta dei due medici, all'epoca dei fatti accertati dalla procura, tra il 2018 e il 2019, in servizio presso il carcere di Sollicciano, è emerso solo ora, con la richiesta di rinvio a giudizio.
Secondo il pm Christine Von Borries, i due camici bianchi avrebbero redatto falsi certificati in relazione alle condizioni dei detenuti, vittime delle presunte violenze da parte degli agenti.
Sollicciano, inchiesta choc: torture in carcere
L'inchiesta divenne pubblica 5 mesi fa, quando tre agenti penitenziari, tra i quali un'ispettrice, finirono agli arresti domiciliari, mentre per altri sei venne disposta la misura cautelare dell'interdizione dall'incarico per un anno e dell'obbligo di dimora nel comune di residenza.
Secondo le accuse, nell'ufficio dell'ispettrice sarebbero avvenuti almeno due episodi di pestaggi ai danni di altrettanti detenuti.