Terrorismo, in città telecamere a riconoscimento facciale

Vivere in città sarà sempre più un percorso "tracciato". Alla quotidianità 2.0. vissuta grazie ai social, a breve si aggiungerà altro. In città arriverenno una serie di telecamere con riconoscimento facciale. Un'operazione decisa dall'amministrazione che ha come obbiettivo la sicurezza ma che andrà anche a impattare sulla vita dei cittadini che avranno sempre di più un occhio intelligente puntato su di loro. "Entro la fine del mandato- spiega il sindaco Dario Nardella- vogliamo completare tutto il progetto di installazione di circa 500 telecamere. Lo faremo con un sistema di software tra i più avanzati al mondo, che prevede anche il riconoscimento facciale". Il primo cittadino, quindi, pensa all'applicazione di sistemi sofisticati messi in campo a Tel Aviv, ma anche a Londra e Città del Messico.  Inevitabile chiedersi se così la città non rischi di trasformarsi in un gigantesco grande fratello? "E' ovvio- risponde ai giornalisti- che bisognerà tenere assolutamente conto di tutti i criteri, i limiti e le modalità stabilite dal garante della privacy. Ma credo che i nostri cittadini siano disposti a rinunciare a un pezzettino di privacy in cambio di una maggiore sicurezza urbana e contro il terrorismo. Contro tutti quegli atti criminosi che minacciano la loro incolumità e la qualità della vita".  

Il sistema di videosorveglianza comunale, sottolinea, "già aiuta le forze di Polizia nelle attività investigative. I tre casi di femminicidio avuti a Firenze negli ultimi tre anni sono stati risolti, quanto meno nell'individuazione dei presunti colpevoli, grazie al sistema di sorveglianza. Immaginate quanto potremmo fare in più e meglio se avessimo una videosorveglianza ancora più sofisticata. A me- conclude- quello che preme è solo la sicurezza della comunità e dobbiamo fare il massimo, in termini di uomini e tecnologie, per garantirla ai fiorentini".