Novantenne soffre di solitudine e tenta il suicidio in Arno. Salvato dalla polizia
L'anziano ha lasciato il bastone a riva ed è entrato nel fiume ma un piede gli è rimasto incastrato nel letto dell'Arno così un poliziotto è riuscito a salvarlo
Il maestro Mario Monicelli ha 95 anni non se la sentì di fare un passo in più e lasciò il mondo lanciandosi da una finestra dell’ospedale San Giovanni di Roma. Il suicidio non ha età. La solitudine spesso sì; spesso attanaglia la vita dei vecchi. La riprova sta in quello che è successo ieri a Firenze, quando un signore di 90 anni a passeggio sulla riva dell’Arno, all’altezza del Lungarno del Tempio, è entrato in acqua con l’intenzione di togliersi la vita. Perché? Un momento di sconforto dovuto alla solitudine.
Ha appoggiato il bastone a terra ed è scivolato in acqua. Fatti pochi metri però un piede gli si è impigliato nel letto del fiume per questo l’anziano è rimasto bloccato con l’acqua alla gola. Così un poliziotto l’ha visto, è entrato in acqua e ha riportato il vecchio a riva. L'anziano, assistito dal personale del 118, non ha riportato lesioni.
Da qui le spiegazioni. Secondo quanto emerso, il novantenne, che vive in una casa di cura della zona con la moglie, ha spiegato di sentirsi solo e di aver cercato di uccidersi preso da un momento di sconforto. Ed aveva pianificato anche qualche dettaglio: sulla riva del fiume infatti, oltre al bastone, aveva lasciato anche una fotocopia del codice fiscale della moglie, in modo che per le forze dell'ordine fosse più facile rintracciarla. Trasferito all’ospedale di Santa Maria Nuova per accertamenti, ha parlato a lungo con i due poliziotti che l'hanno salvato. Pare che abbia promesso di non ripetere il gesto. Un'unica richiesta agli agenti che lo hanno salvato: andarlo a trovare nella casa di cura di tanto in tanto.
