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Cronaca

I tassisti fiorentini: "No all'arrivo delle multinazionali, i clienti apprezzano il nostro modello 'artigiano'"

Da un'indagine commissionata a Lab21.01 dalla categoria, emerge che solo un cittadino su quattro ritiene più efficiente il servizio all'estero. Giudici (Uritaxi): “Il nostro modello è un’eccellenza made in Italy da difendere ”

"No all'arrivo delle multinazionali". Lo dicono i clienti dei taxi fiorentini, secondo quanto emerge dall'indagine sul servizio in Italia commissionata da Uritaxi e realizzata da Lab 21.01 Ricerca – Formazione – Consulenza strategica per i quali, il 51.1%, il ruolo del centralinista che risponda alla chiamata, e quindi del rapporto umano, è fondamentale.

Elaborata sulla base di oltre 1.000 interviste a residenti in città con più di 100mila abitanti che hanno preso un taxi o un ncc negli ultimi 3 mesi o all'estero negli ultimi 5 anni, la ricerca evidenzia che il 30.3% non gradirebbe l'ingresso di multinazionali straniere e non. Il 39.9% non ha un'opinione al riguardo e solo il 29.8% sarebbe favorevole.

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Intanto a Firenze, dove il gradimento era già altissimo (91% nel 2020, 90% nel 2019 e 88% nel 2017), è esploso l’utilizzo dell’app dei tassisti italiani itTaxi, aumentato del 95% negli ultimi due mesi.

La rilevazione

Dalla rilevazione effettuata tra l'8 e il 13 aprile, emerge anche che l'81.3% di chi usa il taxi è abbastanza o molto soddisfatto del servizio. Altissimo anche l’apprezzamento per l’offerta tecnologica (telefonica, sms, Whatsapp, Telegram, app): 78,1%. Cresce quindi la qualità del servizio con i clienti che apprezzano il comfort del mezzo di trasporto (93.1%), le informazioni sul servizio (92.8%), la rapidità di spostamento (90.2%), i tempi di attesa (84.9%). A fare la differenza tra la scelta di un mezzo o un altro la sicurezza della corsa, giudicata di fondamentale importanza per il 95.2% degli intervistati, il costo (94.7%), la rapidità di spostamento (91.2%), la disponibilità e la cortesia dei tassisti (88.4%).

L'indagine evidenzia che solo il 24.5% del campione, e quindi 1 su 4, ritiene che il servizio all'estero sia più efficiente rispetto all'Italia e che l'82.2% degli intervistati sarebbe favorevole a veder sostituire parte delle linee bus dal taxi con un sostegno economico pubblico. Il 37.6% dei cittadini ritiene più efficiente il taxi rispetto al noleggio con conducente (32.2%), al car sharing (18.4%) e agli autobus (9.7%).

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Sempre dall'indagine si registra che il 33.4% non sarebbe d'accordo sull'ingresso nel mercato dei taxi di soggetti che operino a prezzo libero, con la possibilità quindi che il prezzo finale possa abbassarsi, ma anche salire contro il 30.1%. Dicono no a un nuovo sistema deregolamentato senza vincoli a tutela dell'utenza il 30.9% dei cittadini, mentre prediligono l'attuale servizio, con obblighi di servizio pubblico, il 40.1%. Per il 49.8% l'approvazione di una legge che aprisse maggiormente al mercato dei trasporti indurrebbe a un abbassamento del prezzo e per il 31.3% al miglioramento della qualità. Per il 49.3%, invece, con l'approvazione di una nuova legge i prezzi delle corse non sarebbero più uguali per tutti e per il 43.2% non sarebbe corretto rispetto a coloro che hanno acquistato una regolare licenza.

A chiamare il taxi sono soprattutto le persone con problemi di salute (lo dice il 35.3%), il 31,4% lo fa per motivi di lavoro, il 27.9% per andare o tornare dalla stazione, il 22.8% per o da l'aeroporto. Non usufruisce del servizio taxi chi ha un mezzo proprio, è quanto dichiarato dall'84.9%, chi usa mezzi pubblici (il 34.8%) o chi ritiene che non sia abbastanza sicuro contro il covid (il 27.3%). Solo il 21.8% non lo fa perché ritiene le tariffe elevate.

Giudici (Uritaxi): "Servizio d'eccellenza da difendere"

Gli italiani bocciano multinazionali, deregulation e servizio estero” afferma Claudio Giudici, presidente nazionale Uritaxi. “Ancora una volta i dati raccolti ci obbligano a chiedere alle istituzioni: perché riformare un servizio d’eccellenza che funziona, che attua come nessun altro i precetti costituzionali degli artt. 41, 43, 45 e 46, e che invece dovremmo difendere come patrimonio nazionale?”.

Baldassarri (Lab21.01): "Taxi mezzo preferito per muoversi in città"

“Dalla ricerca effettuata nei primi giorni di aprile sugli utilizzatori di taxi nelle grandi città – spiega il curatore dell'indagine, professore Roberto Baldassari, direttore generale di Lab21.01 – emerge chiaramente, e in maniera confermativa rispetto alle ricerche precedenti, come gli italiani abbiano un rapporto ottimo con il servizio taxi. Dai dati emerge in maniera inequivocabile come gli utilizzatori del taxi siano soddisfatti del servizio ricevuto: infatti l’81,3% esprime un giudizio favorevole sul servizio ricevuto dato in crescita rispetto alla rilevazione di febbraio.  Tra gli aspetti maggiormente apprezzati troviamo al primo posto comfort del mezzo di trasporto, informazioni sul servizio e la rapidità di spostamento”.

“Il taxi – prosegue Baldassari – risulta essere il mezzo di trasporto cittadino preferito anche rispetto agli altri mezzi di trasporto della città. Per quanto riguarda la possibile riforma sulla mobilità urbana, gli italiani si dichiarano contrari all’ingresso di multinazionali straniere che potrebbero causare un aumento dei prezzi delle singole corse e al tempo stesso andrebbero a ridurre e limitare il lavoro dei tassisti italiani. In questo periodo storico, alle prese ancora con l’onda lunga della pandemia e la guerra in Ucraina, gli italiani preferiscono avere delle certezze piuttosto che sperimentare nuovi sistemi, in questo quadro rientra anche il concetto di mobilità urbana: l’immagine, la fiducia, la cura e attenzione per il cliente costruita negli anni dai tassisti italiani è una certezza che in questo momento particolarmente incerto e mutevole gli italiani non vogliono perdere”.

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