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Cronaca

Tav, dalla Germania la nuova fresa da 110 metri

Pronti a ripartire in autunno i lavori per il passante ferroviario di Firenze. Ma Idra lancia l'allarme e scrive a Cantone: "Gravi imputazioni, si byassano i controlli"

La nuova fresa che scaverà il passante ferroviario dell'alta velocità di Firenze è pronta. Prodotta negli stabilimenti della Herrenknecht a Schwanau, in Germania, è stata consegnata il 30 giugno al Gruppo Condotte. Adesso dovrà essere smontata e trasportata a Firenze, dove verrà riassemblata, pronta per iniziare le attività di scavo nel prossimo autunno.

E' quanto fa sapere, in una nota, la stessa Condotte. La TBM-EPB S957, così si chiama il nuovo macchinario, è progettato in funzione delle specifiche caratteristiche geologiche e geotecniche previste lungo il tracciato delle gallerie di Firenze. Con una lunghezza totale di 110 metri e un diametro di scavo di 9,4 metri, è in grado di sopportare pressioni di terra fino a 6 bar ed operare in  terreni eterogenei anche con bassa coesione, dove è necessario esercitare una pressione sul fronte che ne assicuri la stabilità, evitando cedimenti in superficie. La terra estratta dalla camera di scavo è trasportata all'esterno della galleria per mezzo di un nastro continuo e caricata direttamente su vagoni ferroviari in sosta.

Ma sui lavori Tav a sollevare ancora seri dubbi è l'associazione ambientalista Idra, che oggi ha scritto al presidente dell'Autorità nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone: “Siamo molto preoccupati del fatto che, nonostante la gravità delle imputazioni contestate a 32 persone fisiche e 7 società nel procedimento penale apertosi lo scorso maggio a Firenze sulla gestione degli appalti per l’Alta Velocità nella città cara all’Unesco, e nonostante che il Ministero dell’Ambiente, quello delle Infrastrutture e la stessa Autorità da Lei presieduta si siano costituiti in quel processo parte civile, i lavori per la costruzione della stazione Av Foster proseguano indisturbati potendo persino fare a meno dei controlli da parte dei suoi supporti tecnici, della verifica dell’osservanza delle prescrizioni dettate”.

Intanto – si rileva nella nota trasmessa a Raffaele Cantone – “il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, nell’annunciare oggi gli esiti dell’incontro col ministro delle Infrastrutture Graziano Del Rio, non fa cenno a questo ennesimo ritardo istituzionale, né alla lievitazione dei costi che gli atti della Procura individuano come ‘naturale’ conseguenza dei comportamenti denunciati come illeciti, e che l’ANAC ascrive addirittura allo stesso meccanismo contrattuale ‘legale’. Al contrario, il presidente Rossi ripropone invece il mantra delle “grandi priorità infrastrutturali, in grado di rendere la Toscana ancora più moderna e al passo delle migliori regioni europee”, per le quali auspica “un'accelerazione dei lavori, dato che le fonti di finanziamento sono già state individuate"”.

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