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Cronaca

Tav, tutto fermo: Nardella si appella al governo

Il sindaco 'chiama' il ministro 5 Stelle Toninelli: “Vieni a vedere il Paese reale”

Terminare il passante Tav fiorentino, con la realizzazione del tunnel di 7 chilometri sotto la città e della stazione Foster in via Circondaria. Lo torna a chiedere al governo il sindaco Dario Nardella, questa mattina ai cantieri della Foster assieme ad assessori, a consiglieri comunali del Pd, al presidente del consiglio regionale Eugenio Giani e alla neo eletta segretaria toscana del partito Simona Bonafè.

“Caro ministro Toninelli, vieni a vedere con i tuoi occhi il paese reale, in che condizioni siamo. Tocca con mano quanto questa situazione abbia raggiunto un livello non più accettabile”, l' 'invito' di Nardella al ministro delle infrastrutture, in quota 5 Stelle, Danilo Toninelli.

Una sorta di sit-in, quella degli esponenti del Pd fiorentino e regionale, per mostrarsi come il partito dei 'sì' (alla Tav, alla tramvia, alla nuova pista dell'aeroporto di Peretola) contro “il partito dei no alle opere, il Movimento 5 Stelle”.

Per il nodo fiorentino della Tav, come ricorda Nardella “sono già stati spesi 800 milioni di euro e posizionate 125mila tonnellate di cemento, oltre ad essere in ballo centinaia di posti di lavoro. Il governo deve poter risolvere questa situazione perché questa opera pubblica già finanziata, già partita, oggi deve finire”.

“Ci risulta che Rfi (Rete Ferroviaria Italiana, ndr) abbia già la soluzione per superare il concordato fallimentare (presentato in passato da Condotte, la società che controlla Nodavia, l'incaricata dei lavori. Anche quest'ultima ha chiesto il concordato, ndr) e che questa soluzione sia stata già consegnata al Ministero - ha aggiunto Nardella -. Non ci sono più giustificazioni per tenere ferma l'opera”.

I problemi finanziari, gli stop all'opera e i ripensamenti (anche da parte dello stesso Nardella, passato negli anni scorsi dall'appoggiare una grande Foster, poi una mini-Foster e poi quello che dovrebbe diventare un hub di interscambio per treni e bus locali e internazionali) sono iniziati in realtà molto prima dell'insediamento dell'attuale governo.

Al momento i cantieri sono pressoché fermi, anche se ufficialmente i lavori proseguono. Nei mesi scorsi gli operai sono rimasti a lungo senza stipendio, fino alla decisione da parte di molti di licenziarsi per poter avere almeno dei sussidi.

Nel governo, questo è certo, la componente pentastellata non vanta certo tra le proprie fila supporter dell'opera: il ministro fiorentino della giustizia Alfonso Bonafede, ad esempio, prima di arrivare in parlamento e al governo è sempre stato un attivista contrario al tunnel e alla Foster.

Ma non sono poche le criticità, dai dubbi sull'effettiva utilità del tunnel fino all'ingentissima spesa richiesta per l'opera, messe in rilievo da comitati e associazioni ambientaliste.

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