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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Arci e Imu: "Esigiamo il riconoscimento socioculturale dei nostri Circoli"

Francesca Chiavacci, presidente di Arci Firenze: "Teniamo a sottolineare che le nostre rivendicazioni non rappresentano un'opposizione al pagamento di tasse e imposte che, comunque, abbiamo sempre pagato sulle attività di carattere commerciale"

Si è tenuto nel pomeriggio di venerdì 17 gennaio l'incontro richiesto da Arci di Firenze con alcuni parlamentari dei gruppi di centrosinistra sulla questione dell'Imu e le esenzioni per gli spazi dei Circoli in cui si svolgono attività socio-culturali. Erano presenti, per il Partito Democratico, gli onorevoli Filippo Fossati e Paolo Beni e la senatrice Rosa Maria Di Giorgi. Per Sel, hanno partecipato l'onorevole Marisa Nicchi e la senatrice Alessia Petraglia.

I parlamentari intervenuti hanno ribadito il loro impegno a sostenere la legittimità e la fondatezza delle ragioni con cui l'associazionismo dell'Arci chiede che siano previste esenzioni dal pagamento dell'Imu sui locali in cui vengono organizzate attività non commerciali, ma allo stesso tempo hanno ammesso che una soluzione positiva della vicenda non appare facile.

“Allo stato attuale – spiega Francesca Chiavacci, presidente di Arci Firenze – registriamo che un emendamento al Decreto Imu, presentato dalla senatrice Petraglia, è stato dichiarato inammissibile in Commissione per mancanza di copertura, mentre attendiamo cosa accadrà alla Camera dove analogo emendamento è stato depositato dall'onorevole Paolo Beni”.

“Auspichiamo – prosegue Chiavacci – che alla Camera ci siano le condizioni per un ripensamento sull'approccio alla questione, ma nei prossimi giorni torneremo a farci sentire attraverso una nuova mobilitazione e iniziative di protesta simboliche”.

“Teniamo a sottolineare – conclude la presidente di Arci Firenze – che la rivendicazione delle nostre strutture associative non rappresenta un'opposizione al pagamento di tasse e imposte che, comunque, abbiamo sempre pagato sulle attività di carattere commerciale, bensì la richiesta di un giusto riconoscimento della natura socioculturale della iniziative dei nostri Circoli, che sono associazioni senza fini di lucro e rappresentano sul territorio spazi di coesione sociale e solidarietà”.

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