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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Rifiuti, Confcommercio contro il Comune: "Imprese troppo penalizzate"

De Ria: "Calcolare gli importi sui reali quantitavi di rifiuti prodotti e introdurre agevolazioni per comportamenti virtuosi"

Confcommercio Firenze torna in pressing su Palazzo Vecchio: al centro del contendere, la Tari, la tassa sui rifiuti. "Il Comune di Firenze spende il 20% in più rispetto al reale fabbisogno per il servizio di ritiro e smaltimento rifiuti, uno spreco che grava soprattutto sulle imprese, su cui pesa il 65% del gettito", attacca l'associazione di categoria.

Confcommercio lamenta poi lo "sbilanciamento del costo sulla quota fissa che, rappresentando il 59% del totale, indebolisce il legame tra tassa e reale produzione di rifiuti, rendendo poco incisive le agevolazioni, calcolate sulla quota variabile".

In base alla comparazione fatta con altri capoluoghi italiani, Confcommercio sottolinea "differenze a sfavore delle imprese fiorentine che oscillano fra il + 13% dei supermercati e il + 38% degli alberghi senza ristorante".

"I dati parlano chiaro - afferma Jacopo De Ria, presidente di Confcommercio Firenze -. Le nostre aziende sono tra le più penalizzate e oggi la maggior parte della tassa di smaltimento rifiuti grava sulle imprese commerciali e turistiche, con una logica basata sulla produzione dei rifiuti presunta e non su quella effettiva. Bisogna invece introdurre elementi di calcolo che si fondino sul quantitativo effettivo prodotto, e introdurre agevolazioni per comportamenti virtuosi e per chi avviano un’attività".

"Emerge anche un enorme divario di costo fra i territori in tutto il Paese, con picchi che toccano il 900% - conclude De Ria -. Vista l’entità della cifra è evidente che esiste un problema strutturale su questa tassa, che negli ultimi 5 anni è incrementata del 55% e su cui pesa l’inefficienza amministrativa".

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