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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Rifredi / Piazza Dalmazia

Strage piazza Dalmazia: fissata la targa in ricordo delle vittime senegalesi

Apposta la targa in ricordo dei due cittadini uccisi dal Casseri il 13 dicembre. Presenti le istituzioni cittadine e il rappresentante della comunità senegalese

Una targa ricorderà per sempre Diop Mor e Samb Modou i cittadini senegalesi assassinati dalla follia razzista in piazza Dalmazia il 13 dicembre scorso. La cerimonia di scopertura del monumento intitolato alle due vittime (la lapide recita: a perenne memoria in Firenze città operatrice di pace per affermare i valori di integrazione e solidarietà) è avvenuta questa mattina nel luogo dell’omicidio, oggi divenuto un piccolo giardino fiorito ai piedi di un muro che gli Angeli del Bello hanno completamente ripulito. All’evento sono intervenuti il presidente Eugenio Giani, l’assessore Massimo Mattei, il presidente del Quartiere 5 Federico Gianassi, Hassan Kebe in rappresentanza della comunità senegalese.

“Con semplicità, ma con fermezza – ha detto Giani- vogliamo che per sempre vengano ricordati Diop Mor e Samb Modou, due di noi; e che per sempre rimanga impresso nella nostra memoria questo momento drammatico che ha fortemente scosso la nostra città da sempre solidale con le comunità straniere e in particolare con la comunità senegalese. Uno spirito di integrazione incarnato già da La Pira che strinse legami forti con il grande poeta e leader del Senegal Léopold Sédar Senghor”.

All’affollata  e sentita cerimonia hanno preso parte anche il vice presidente del consiglio comunale Salvatore Scino, la presidente della commissione Pace Susanna Agostini, i consiglieri del Pd Francesca Chiavacci, Cecilia Pezza, Andrea Vannucci insieme al segretario metropolitano Patrizio Mecacci, Eros Cruccolini (Sinistra per Firenze), Ornella De Zordo (perUnaltracittà), Bianca Maria Giocoli (Fli), Tommaso Grassi, rappresentanti della Direzione Ambiente del Comune che ha curato l'aiuola, di  Quadrifoglio e della Fondazione Angeli del Bello. Hassan Kebe, commosso, ha letto una poesia di Senghor sottolineando la “forza degli uomini e le donne del volontariato che fin da subito si sono adoperati per apporre una targa provvisoria (oggi definitiva) nel luogo del massacro”. Il presidente Gianassi ha ricordato la vicinanza di tutto il Quartiere alla comunità e la necessità di continuare a mettere in campo politiche attive per combattere l’odio razzista.

 

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