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Cronaca

Minimarket, dal Tar batosta per Palazzo Vecchio: annullate le chiusure anticipate

Per i giudici amministrativi l'obbligo di chiudere alle 22 è discriminatorio: "Nessuna relazione con alcolismo e degrado"

Un'altra pronuncia del Tar che va di traverso a Palazzo Vecchio. I giudici amministrativi, come riporta un articolo di Repubblica Firenze in edicola questa mattina, ieri hanno di fatto cancellato l'ordinanza del Comune del febbraio 2019 che imponeva alle strutture commerciali di grandezza inferiore ai 150 metri quadri dell'area Unesco di chiudere entro le 22.

Il sindaco Nardella aveva lanciato il provvedimento come un modo per contrastare la vendita di alcol in ore serali, ma scrivono i giudici del Tar, è "discriminatorio ai danni di un particolare tipo di esercizi commerciali", come riporta sempre Repubblica Firenze. Ad esempio gelaterie ed altri supermercati del centro storico infatti, si sottolinea, possono rimanere aperti fino alle 24, cioè due ore dopo, anche se vendono alcolici.

Limitare la chiusura anticipata a particolari attività commerciali, individuate sulla base dei metri quadri, per il Tar farebbe quindi sussistere "disparità di trattamento". Da qui la sentenza, notificata ieri, che cancella il provvedimento.

Per i giudici amministrativi inoltre non ci sarebbe "alcuna dimostrata correlazione fra tale tipologia di esercizio commerciale e i fenomeni dell'alcolismo e del degrado cittadino che l'amministrazione intende debellare".

Ora tocca al Comune decidere se fare ricorso al Consiglio di Stato. Resta invece in vigore il provvedimento che impone lo stop alla vendita di alcolici da asporto in centro storico alle 21, provvedimento che non era oggetto del ricorso (che era appunto contro la chiusura anticipata) e che riguarda tutti i tipi di attività.

Cosa prevedeva l'ordinanza bocciata

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