Tagli all'ospedale, protestano i sindacati: "Interi reparti chiusi"
I Cobas puntano il dito contro la Asl: "Dopo l'emergenza pandemica promesse non mantenute"
Protesta il sindacato Cobas per “i tagli subiti dall'ospedale Serristori” di Figline Valdarno (FI) e “le promesse non mantenute dalla Asl” di farlo ripartire a pieno regime dopo l'emergenza Covid, alla quale è stato dedicato per mesi.
“L'azienda si loda di aver aumentato gli interventi chirurgici - dicono i rappresentanti sindacali -, ma il pronto soccorso non riapre, così come medicina A".
"Vengono trasferiti a Ponte a Niccheri personale e strumenti - aggiungono - come l'ecografo donato dal Calcit che ne chiede il ritorno nel presidio di Figline”.
Serristori: 9 positvi tra sanitari e pazienti
“L'ortopedia – aggiungono - non fa più interventi in sala operatoria, pediatria è aperta 3 giorni su 6, odontoiatria è chiusa, il laboratorio analisi è in fase di chiusura”.
Secondo i Cobas inoltre “cardiologia lavora al minimo delle sue potenzialità, non esiste un ambulatorio di geriatria in un'area con popolazione anziana, è stato chiuso un ambulatorio ortottista, non ci sono più subintensiva e guardia medica notturna”.
Sul depotenziamento del Serristori stanno già puntando il dito da tempo anche le opposizioni, Lega e Fratelli d’Italia in testa.