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Cronaca Torre degli Agli  / Viale Alessandro Guidoni

Strage di Viareggio: Moretti non rinuncia più alla prescrizione

Udienza del processo di appello bis subito rinviata perchè agli imputati tedeschi non è stata tradotta la sentenza di Cassazione. Intanto l'ex ad di Ferrovie 'cambia idea'

È iniziata e si è conclusa in un'ora scarsa la prima udienza del processo bis in corte di appello per la strage di Viareggio, 29 giugno 2009, 32 morti tra cui 3 bambini. L'udienza è stata rinviata al 7 aprile perché mancava la traduzione in tedesco, lingua di alcuni imputati, della sentenza della Corte di Cassazione dell'8 gennaio 2021.

Dopo circa mezz’ora di camera di consiglio la corte di appello di Firenze - favorevole anche il pg Sergo Affronte - ha dunque disposto il rinvio, accogliendo l’istanza dei difensori di otto imputati tedeschi. Parte della sentenza andrà tradotta, entro 10 giorni. Prima della fine dell’udienza, l'ex ad di Ferrovie Mauro Moretti, su richiesta della corte, ha inoltre dichiarato che non rinuncerà alla prescrizione.

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Cambiando posizione, poiché l'11 febbraio 2019, durante l’ottava udienza del processo di appello, dopo che la procura generale di Firenze aveva chiesto per lui una condanna a 15 anni e 6 mesi, l'ex ad di Ferrovie e Rfi aveva dichiarato: "Rinuncio alla prescrizione, lo faccio per rispetto delle vittime, dei familiari delle vittime e del loro dolore. Lo faccio perché ritengo di essere innocente".

Moretti era stato condannato a 7 anni in primo e secondo grado. La Cassazione, annullando con rinvio la sentenza, ha stabilito che dovesse chiarire di nuovo in appello bis l’intenzione di rinunciare o no alla prescrizione, dal momento che vi rinunciò prima che cadesse in prescrizione l’accusa di omicidio colposo plurimo, venuto meno per la caduta dell’aggravante della violazione di norme sulla sicurezza sul lavoro. E l'ex ad ha chiarito, suscitando però forte reazioni da parte dei familiari delle vittime che gli hanno urlato “vergogna”.

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Questi ultimi, un centinaio di persone, avevano raggiunto di prima mattina in corteo il palazzo di giustizia dal mercato ortofrutticolo di Novoli, sul viale Guidoni. Il corteo era aperto dallo striscione con le foto delle vittime della strage e la scritta “Niente sarà più come prima”. Alcuni di loro, al termine dell’udienza, si sono avvicinati al banco dove era seduto Moretti che si è alzato e allontanato. Gesto sottolineato da un applauso polemico da parte di tutti i familiari seduti nei posti del pubblico.

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La Cassazione aveva annullato con rinvio la sentenza di secondo grado per 16 imputati, tra i quali ex vertici di Ferrovie come Mauro Moretti, Michele Mario Elia, Vincenzo Soprano, Mario Castaldo, oltre a dirigenti di aziende ferroviarie tedesche. Avendo escluso l’aggravante dell’incidente sul lavoro dall’accusa di omicidio colposo plurimo, la Corte di appello nel processo bis dovrà rideterminare le condanne considerando che l’unico reato che resta contestato è quello di disastro ferroviario colposo.

“La Cassazione ha chiesto che la Corte d’appello chiedesse all’ingegnere Moretti se intendesse o meno rinunciare alla prescrizione per il solo reato di omicidio colposo. Il signor Moretti oggi ha dichiarato che non intende rinunciare alla prescrizione per il reato di omicidio colposo. Alla scorsa fase, alla fase di appello, l’ingegnere aveva rinunciato alla prescrizione per l’incendio e per le lesioni personali. Quindi oggi la sua posizione è omogenea con tutti quelli i quali non hanno rinunciato alla prescrizione per l’omicidio colposo” ha detto all’Adnkronos l’avvocato difensore di Moretti, Ambra Giovene.

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