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Cronaca Centro Storico / Piazza Adua

Strage di Viareggio: familiari in presidio e Moretti non va al congresso della Cgil

L'ad di Ferrovie era annunciato ad una tavola rotonda con Enrico Rossi. Ma la Cgil gli ha consigliato di passare la mano: "Moretti ha accolto la successiva richiesta avanzata da Filt Cgil dopo aver valutato possibili tensioni a livello locale"

Di solito scendono in piazza con le foto dei cari, quelli persi nel rogo di Viareggio quel maledetto 29 giugno del 2009. Da ieri, chi sostiene quelle immagini, “i genitori di figli bruciati vivi”, sono sorgenti di tensione. Almeno secondo la Filt – Cgil, che ha preferito evitare problemi rumorosi "estranei". Per comprendere ‘l’evoluzione genetica’ della questione è necessario fare un passo indietro.

Da oggi a venerdì, al Palazzo dei Congressi, andrà in scena il Congresso nazionale della Filt-Cgil. Ieri all’ora di pranzo, la Cgil, ha diramato la nota stampa con ospiti e programma. Poco dopo le 18, è stato diffuso un ulteriore comunicato, più snello perché orfano di un nome di peso: Mauro Moretti, l’amministratore delegato di Ferrovie. Prima nella lista degli invitati, poi, nella seconda nota, al centro della rettifica. E c’è scappato il caso che ha fatto chiasso.

Moretti, stando al canovaccio della Cgil, avrebbe dovuto partecipare alla tavola rotonda di mercoledì 2 aprile. Con lui, dalle 14 in poi, a discutere su “Il servizio universale tra mercato e mancanza di regolazione: il caso del trasporto regionale e locale”, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, il Presidente di Asstra (Associazione aziende pubbliche del tpl), Marcello Panettoni, il Vice Presidente di Legambiente, Edoardo Zanchini ed un rappresentante del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti,  in sostituzione del Ministro Lupi.

LO SCONTRO ROSSI / MORETTI - Rossi e Moretti, naso a naso, a baccagliare di trasporto locale. Agli sfoghi del governatore contro l’ad di Fs, che “gli aveva rotto le palle” per via dei ritardi atavici delle corse e dei vagoni fatiscenti carichi di pendolari stipati come “bestiame”; della “doppia velocità” politica, sociale, antropologica e filosofica, tra la business class, quella del club Freccia Rossa, e il pianeta pendolari: studenti, operai, insegnanti. Così aspro, Rossi, da annunciare, per questo, il mancato rinnovo contrattuale con Trenitalia. Di contro la visione di Moretti – il sindacalista imprenditore, che guadagna 873 mila 666 euro annui ed è pronto a lasciare la ditta se Renzi sforbicerà troppo il compenso dei manager italiani – deciso sostenitore di un assioma diametralmente opposto a Rossi: senza i più in bilancio della Tav, non ci sarebbe trasporto locale. Da una parte la locomotiva del progetto ‘Freccia Rossa’, dall’altra chi vorrebbe tassare l’utenza dei treni velocissimi a vantaggio del trasporto regionale. Insomma, si preannunciavano scintille.

Al passato, il verbo, perché in serata è arrivato il dietrofront: “Contrariamente a quanto annunciato – ha scritto la Filt – al dibattito non parteciperà invece l'Amministratore Delegato di FS Italiane, Mauro Moretti che, pur avendo aderito all'originario invito, ha accolto la successiva richiesta che la Filt Cgil gli ha avanzato, dopo aver valutato possibili tensioni a livello locale, estranee al Congresso”.

Era confermato, ci voleva essere, non ci sarà. Perché? Quali sono “le possibili tensioni a livello locale” per cui il sindacato ha preferito non correre rischi? La risposta, sempre nel pomeriggio di ieri, in un’altra nota. Quella che ha annunciato un sit-in di protesta promosso dall’Associazione dei familiari delle Vittime della strage ferroviaria di Viareggio del 29/06/09/ e dall’Assemblea 29 giugno. Un presidio di 5 ore – dalle 12 alle 17, in piazza Adua e in via Valfonda – rimbalzato nei circuiti dei No Tav Firenze che hanno invitato alla partecipazione.
Una decisione, suggerita dal sindacato a Moretti, che ha creato non poco disappunto tra chi ha organizzato la protesta. Ha scritto ieri Repubblica.it edizione Firenze:

“Noi non siamo tensioni locali”, ribatte Daniela Rombi, presidente della Associazione Il Mondo che Vorrei: “Noi siamo genitori di figli bruciati vivi”. I familiari non si stancano di ricordare che nella strage ferroviaria del 29 giugno 2009 sono morte 32 persone, bruciate o dilaniate dall'esplosione del gpl uscito da una cisterna deragliata all'uscita dalla stazione di Viareggio, che molti hanno riportato lesioni gravissime, che un intero quartiere è andato distrutto e che Mauro Moretti è imputato, con altre 32 persone, di disastro ferroviario colposo, incendio colposo, omicidio colposo plurimo”.

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