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Cronaca

Strage di piazza Dalmazia, Nardella: “Clima di violenza e intolleranza” / FOTO

Nel giorno dell'anniversario il sindaco attacca Lega e destra cittadina: “Perché non sono qui? In Italia aria irrespirabile”

Il 13 dicembre di 7 anni fa in piazza Dalmazia l'estremista di destra e simpatizzante di CasaPound Gianluca Casseri uccise a colpi di pistola Diop Mor e Samb Modou. “La loro unica colpa era quella di avere un colore diverso della pelle”, dice il sindaco Dario Nardella, alla commemorazione di questa mattina. 

Casseri dopo aver sparato in piazza Dalmazia si diresse al mercato centrale di San Lorenzo. Anche qui sparò contro altri venditori ambulanti senegalesi. Alla fine oltre ai due morti ci furono anche tre feriti, Sougou Mor, Mbenghe Cheike e Moustapha Dieng, quest'ultimo rimasto paralizzato in sedie a rotelle.

“Fu un atto voluto, terroristico, che colpì al cuore Firenze, commesso da un uomo, Casseri, militante di un movimento estremista. Un atto deliberato di violenza razziale, la peggiore forma di violenza perché si basa sull'annullamento della dignità umana e sull'odio”, sottolinea Nardella.

Il sindaco parla poi della situazione generale che si vive nel Paese. Non cita né Salvini né la Lega ma i riferimenti al Carroccio sono evidenti.

“In Italia c'è un clima ormai irrespirabile tra incitazione all'odio razziale, violenza e intolleranza - aggiunge il primo cittadino -. C'è una parte politica che soffia sul fuoco dell'intolleranza, che invia messaggi ambigui e che confonde il sacrosanto principio della legalità con l'intolleranza verso soggetti di etnie diverse. Il parallelismo dell'insicurezza con l'immigrazione è forzato e pericoloso”.

“Un clima pericoloso - prosegue Nardella - che può anche giustificare nuovi atti gravi, violenti, nelle nostre città. I politici per primi hanno grande responsabilità. Chi sfrutta la fragilità e le paure delle persone, i sentimenti di intolleranza ed egoismo, e soffia sul fuoco per scopo di consenso elettorale si macchia di una responsabilità pesantissima”.

Lo scorso anno il sindaco aveva detto: “Non abbassiamo la guardia, può succedere ancora”. E il 5 marzo successivo, nel 2018, sul ponte Vespucci un altro ambulante senegalese fu ucciso a colpi di pistola, Idy Diene, anche lui ricordato oggi.

Il sindaco stesso tiene a lungo la mano di Kene, la donna colpita due volte e per due volte rimasta vedova. Era sposata con Samb Modou. Dopo il 2011 cercò di ricostruirsi una vita, fino a sposarsi, circa un anno fa, proprio con Idy, ucciso anche lui a colpi di pistola, dal pensionato fiorentino Roberto Pirrone.

In piazza ci sono anche l'assessore comunale al sociale Sara Funaro, la presidente della comunità senegalese Diye Ndiaye, l'imam Izzedin Elzir, il rabbino di Firenze Amedeo Spagnoletto, il console onorario del Senegal Eraldo Stefani, l'ambasciatore del Senegal Mamadou Saliou, il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani.

Assenti invece gli esponenti della destra cittadina. “Perché non sono in piazza? Non è una commemorazione politica. Partecipare sarebbe la prima forma di condanna di quanto successo, mi piacerebbe vedere anche loro in queste occasioni”, conclude Nardella. Nel pomeriggio, con partenza alle 18 da piazza Dalmazia, è previsto anche un corteo in ricordo di Diop, Samb e Idy.

FOTO - Strage di piazza Dalmazia: al settimo anniversario Nardella attacca Lega e destra

FOTO - Anniversario strage piazza Dalmazia: il corteo in ricordo di Samb, Diop e Idy

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