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Cronaca

Strage dei Georgofili: l'archivio sugli atti del processo donato alla Regione

Liberamente accessibili nella 'casa della memoria' in piazza Duomo, che custodisce le carte su tanti misteri d'Italia

La 'casa della memoria' sui misteri e sulle stragi d'Italia, all'ultimo piano di Palazzo Strozzi Sacrati, in piazza Duomo, sede della presidenza  della Regione, si arricchisce di un nuovo fondo: quello degli atti del dibattimento sugli attentati mafiosi del 1993, acquisiti dall'associazione dei familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili. Trentacinque faldoni che raccontano 340 udienze di tre diversi processi.

La cerimonia della donazione si è svolta oggi: assieme all'assessore alla presidenza Vittorio Bugli, alla presidente dell'associazione dei familiari Giovanna Maggiani Chelli e all'avvocato di parte civile Danilo Ammannato c'era anche un gruppo di studenti del liceo scientifico "Leonardo da Vinci" di Firenze, che parteciperà ad un laboratorio di archivistica proprio su quelle carte.

“Combattere la criminalità organizzata vuol dire parlarne ad alta voce – sottolinea Bugli –, in un percorso dove memoria e legalità vanno a braccetto. Investire in democrazia vuol dire sostenere l'educazione attiva alla legalità partendo per l'appunto dalle scuole e dai giovani rendendoli protagonisti, in aula o nei campi estivi sui terreni strappati alle mafie. Vuol dire farlo anche in Toscana, che non è tradizionalmente terra di mafia ma dove la mafia si è fatta vedere”.

Il Centro di documentazione Cultura della Legalità Democratica

Quella del centro regionale all'ultimo piano di Palazzo Strozzi Sacrati è una struttura praticamente unica in Italia, attiva e presente da ventiquattro anni: un archivio sui misteri e sui poteri occulti, le stragi, l'eversione, la mafia e la criminalità organizzata, liberamente accessibile a studiosi, curiosi ed addetti ai lavori, ma che lavora anche con le scuole e con i giovani.

Una 'casa della memoria' pensata per non dimenticare e promuovere una più forte e salda coscienza civica e democratica. "Ci è sembrato il luogo adatto, pubblico, dove collocare tutti gli atti in nostro possesso, affinché altri potessero leggerli. Ed è stata una decisione unanime tra i familiari delle vittime dei Georgofili”, sottolinea Giovanna Maggiani Chelli. “Un atto - risponde Bugli -, che ci rende orgogliosi".

Lì all'ultimo piano di Palazzo Strozzi Sacrati, con le finestre che si affacciano sulla cupola del Brunelleschi, ci sono testi e volumi sulle Brigate Rosse e tutti e 130 volumi della commissione parlamentare sul rapimento Moro, il cui quarantennale è avvenuto venerdì scorso, 16 marzo. La P2 di Licio Gelli è un altro filone di ricerca. Tra le carte, a disposizione di chiunque le voglia consultare, c'è il fondo donato dalla giornalista e parlamentare Sandra Bonsanti, che è stata membro tra l'altro della Commissione parlamentare d'inchiesta Antimafia.

C'è poi il fondo di Rosario Poma, altro giornalista, fiorentino, esperto delle vicende di mafia e Cosa Nostra, ma anche la documentazione sul terrorismo nero a Firenze negli anni ‘70 e ‘80 messa a disposizione dal giudice Rosario Minna e le carte di Luigi Caldarelli e dell'associazione delle vittime sulla strage dell'Italicus, il più importante tra gli archivi privati su quel fatto. Ora, per l'appunto, arrivano anche gli atti sulle stragi del 1993: cinque realizzate (tra cui l'esplosione in via dei Georgofili a Firenze il 27 maggio, che fece cinque morti) e due fallite.

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