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Georgofili, Firenze ricorda la strage. Nardella: "Mafia oggi in giacca e cravatta" / LE IMMAGINI

Corteo da Palazzo Vecchio fino al luogo della bomba, Giani: "Ancora ombre sui mandanti occulti"

Trent'anni. Tanto è passato da quel 27 maggio 1993, quando alle 1:04, nel cuore della notte, Firenze fu colpita al cuore dalla strategia stragista mafiosa. E questa notte Firenze ha sfilato, per non dimenticare.

C'erano il sindaco Dario Nardella e il presidente della Regione Giani. Tra gli altri, anche l'ex procuratore nazionale antimafia Piero Grasso e il procuratore aggiunto di Firenze Luca Tescaroli, che, insieme al procuratore Luca Turco, è titolare dell'inchiesta sui mandanti occulti delle bombe del '93 e '94, che vede indagati i due fondatori di Forza Italia, l'ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi e l'ex senatore Marcello Dell'Utri (già condannato in via definitiva in passato per concorso esterno in associazione mafiosa, con pena scontata), in relazione a un presunto ruolo di "mandanti esterni".

"La stagione delle bombe non c'è più, la mafia oggi veste in giacca e cravatta, ma usa altrettanta violenza", sottolinea Nardella. "Ci sono ancora ombre sui mandani occulti", ricorda Giani. Sono stati condannati invece in via definitiva per la strage di Firenze mafiosi eccellenti, sia come esecutori materiali che come mandanti, a partire da Giovanni Brusca e Leoluca Bagarella.

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