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Cronaca

Strage di Bologna, Nardella: "Chiediamo la verità"

Il guardasigilli fiorentino Bonafede ai familiari delle vittime: "Abbiamo un obbligo morale nei vostri confronti"

"#2agosto del 1980. L'orologio si è fermato alle 10.25. La #stragedibologna. Una delle più brutte pagine della storia italiana. Per non dimenticare mai ciò che è stato, per non smettere mai di chiedere #verità". Lo scrive su twitter Dario Nardella, sindaco di Firenze.

Sono passati 38 anni dal 2 agosto 1980 quando una bomba scoppiò nella sala d’aspetto della stazione alle 10.25 uccidendo 85 persone e ferendone oltre 200. Partirono squadre di vigili del fuoco anche da Firenze ed altre località toscane per aiutare il capoluogo emiliano. Si tratta del più grave attentato terroristico avvenuto in Italia nel secondo dopoguerra, da molti indicato come uno degli ultimi atti della strategia della tensione. Come esecutori materiali furono individuati dalla magistratura alcuni militanti di estrema destra, appartenenti ai Nuclei Armati Rivoluzionari, tra cui Valerio Fioravanti. Gli ipotetici mandanti sono rimasti sconosciuti. 

Il sindaco di Firenze si è unito al coro di politici che chiedono la verità sulla strage.

Mentre il ministro della giustizia Alfonso Bonafede questa mattina a Bologna rivolgendosi ai familiari delle vittime ha detto: "C'e' un obbligo morale, infatti, prima ancora che politico, che ci guida: giungere ad una verità certa, libera da zone grigie e sospetti, è questo l'unico vero modo di onorare le vittime e realizzare le legittime e sacrosante richieste dei loro familiari".

Si è unito all'appello per la ricerca della verità anche il presidente del consiglio regionale della Toscana Eugenio Giani. “Nessuno può e deve dimenticare la strage del 2 agosto 1980. Non è stata fatta ancora piena luce sui responsabili, seppure le inchieste abbiano individuato gli esecutori tra le fila dell’eversione neofascista - ha affermato Giani, che questa mattina ha preso parte alla commemorazione a Bologna -. E’ una pagina buia nella storia del nostro Paese. Ai familiari delle vittime va tutta la nostra vicinanza e solidarietà. E’ dovere delle istituzioni fare luce sulla verità. E’ un obbligo morale ed è un atto di civiltà”.

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