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Cronaca Centro Storico / Via delle Brache

La storia di via delle Brache

Uno dei toponimi più curiosi di Firenze, che nasconde una storia altrettanto insolita. Compresa tra via de’ Neri e piazza de’ Peruzzi, il nome di via delle Brache ha in realtà un’origine piuttosto incerta. Secondo una prima versione il nome originario della via era quello di “chiasso di Calabrache”. Stretta e buia fin dall’antichità, pare che questa strada venisse scelta dai passanti per espletare i propri bisogni fisiologici lontano da occhi indiscreti. Per fare questo ovviamente, erano costretti a “calarsi le brache”, ovvero i pantaloni, un gesto compiuto così reiteratamente da diventare il nome della strada stessa.  In realtà però sembra che fino al XIV secolo proprio qui sorgesse la chiesa di San Jacopo tra i fossi: risulta quindi assai improbabile che i passanti avessero l’abitudine di orinare proprio di fronte all’ingresso di un luogo sacro. 

Una seconda versione, certo più accreditata, collega il toponimo ad un’altra celebre espressione fiorentina. Via delle Brache rimane ancora oggi una strada piuttosto stretta, delimitata da alte mura e orientata verso nord, dunque in grado di offrire per tutto l’anno una costante zona d’ombra. Per questo motivo sembra che, fin dai tempi antichi, le massaie fiorentine della zona fossero solite utilizzare la strada come punto di ritrovo: proprio qui infatti si riunivano durante le giornate più calde dell’anno, per svolgere le loro faccende domestiche al riparo dal sole estivo e soprattutto in compagnia.  E come spesso accade, anche le madonne fiorentine finivano per mettersi a spettegolare tra loro. O meglio, come si dice in Toscana, “a bracare”, espressione che indica ancora oggi l’intromettersi nelle faccende altrui, ovvero ficcare il naso negli affari degli altri. 

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