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Cronaca

La storia del gallo nero

Un marchio, una garanzia: parliamo del gallo nero, simbolo inconfondibile del Chianti. Oltre a essere divenuto sinonimo di qualità e vino toscano, il curioso animale nasconde una storia antichissima. La leggenda del gallo nero ha origine durante le aspre lotte tra Firenze e l'odiata Siena. Si racconta che nel 1208 le due città stipularono un accordo a Fonterutoli, in provincia di Siena, che avrebbe posto fine alla disputa dei territori del Chianti.

 In base al patto le due fazioni nemiche avrebbero stabilito, una volta per tutte, i rispettivi confini dei loro comuni. La linea di demarcazione sarebbe stata tracciata nel punto esatto in cui due cavalieri scelti si sarebbero incontrati a cavallo. Gli accordi prevedevano che i due paladini sarebbero stati svegliati all'alba dal canto di un gallo, per poi mettersi al galoppo verso l'obiettivo. I fiorentini però non vollero affidarsi alla sola abilità del loro campione, ed escogitarono così un astuto stratagemma. Al cavaliere fiorentino venne infatti dato un gallo di colore nero completamente digiuno che, spinto dalla fame, cominciò a cantare ben prima che il sole sorgesse, regalandogli così un bel po' di vantaggio nella corsa. I due paladini si incontrarono nei pressi di Fonterutoli e da allora, ricordano le cronache, “in potere di Fiorenza pervenne del Chianti contrada”. La ricca ed ambita  zona del Chianti era ufficialmente passata sotto il dominio di Firenze: tutto grazie ad un piccolo gallo nero affamato che, ancora oggi, rappresenta una delle parti più belle della Toscana.

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