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Cronaca

L'inceneritore non si farà, i comitati esultano: “Abbiamo vinto”

Il Consiglio di Stato conferma la sentenza del Tar, una vittoria per di chi da anni si batte contro l'impianto

Il Consiglio di Stato oggi ha messo una pietra sopra l'inceneritore di Case Passerini, che sarebbe dovuto sorgere appena a nord di Firenze, sul territorio di Sesto Fiorentino, nella Piana. Un'area dove già impatta, tra le altre cose, l'inquinamento dell'autostrada e dell'aeroporto.

Ed è stata proprio la situazione ambientale complessiva ad aver spinto il Consiglio di Stato a confermare lo stop all'impianto, emesso in precedenza dal Tar.

“La sentenza conferma l'annullamento dell'autorizzazione unica ambientale rilasciata dalla Città Metropolitana di Firenze il 23 novembre 2015 per la realizzazione di Case Passerini. Questa decisione è motivata con il fatto che gli interventi di 'rinaturalizzazione' denominati 'boschetti della piana' (quella che doveva essere una misura di 'compensazione ambientale', ndr) avrebbero dovuto essere eseguiti prima della realizzazione e messa in esercizio dell'impianto, per mitigare l'impatto ambientale del termovalorizzatore. La nuova evenienza determinata dal progetto aeroportuale avrebbe poi imposto una complessiva rivalutazione della situazione ambientale e sanitaria della Piana”, si legge in una nota diffusa dalla Regione Toscana per spiegare le motivazioni della pronuncia.

Il presidente della Regione Enrico Rossi accoglie con favore la notizia. “E' la parola fine sull'inceneritore. Predisporremo un nuovo piano dei rifiuti che accrescerà la differenziata e il riuso, riducendo ulteriormente gli impianti di incenerimento e le discariche”, le parole di Rossi, che in passato era stato favorevole all'impianto, per poi virare su una posizione contraria.

Ad esultare sono naturalmente i sindaci di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi, da sempre contrario e proprio sull'onda del no eletto sindaco per Sinistra Italiana contro Zambini del Pd alle elezioni del 2016, e quello di Campi Bisenzio Emiliano Fossi (in quota Pd ma contrario, a differenza della maggioranza del suo partito), in piena campagna elettorale per le elezioni amministrative che si terranno il 10 giugno.

Le due amministrazioni si erano aggiunte al ricorso al Tar contro l'impianto presentato da Forum Ambientalista, Italia Nostra, WWF e diversi comitati della Piana. Il Tribunale amministrativo aveva accolto il ricorso e fermato l'impianto nel novembre del 2016. Decisione contro la quale la società Q-Thermo (la controllata di Quadrifoglio che avrebbe dovuto iniziare i lavori) e l'Ato Toscana Centro avevano a loro volta fatto ricorso al Consiglio di Stato, che però nella mattinata di oggi ha confermato lo stop già imposto dal Tar.

Uno stop accolto come una vittoria anche delle Mamme No Inceneritore, che assieme a numerosi altri comitati da anni si battono contro l'impianto. Nel tempo hanno messo in piedi numerose iniziative per sensibilizzare l'opinione pubblica e chiedere alle istituzioni di promuovere politiche più virtuose sui rifiuti, a partire dalla grande manifestazione del maggio 2016, quando nel centro di Firenze sfilarono migliaia e migliaia di persone.

Il corteo: in 10mila a Firenze contro l'inceneritore

Mamme No Inceneritore che infatti esultano. “Abbiamo vinto - dicono dopo aver appreso la notizia -. Per noi è la conferma che la lotta paga e che senza la gente non si decide niente. Ora avanti con le alternative”. Dall'amministrazione fiorentina, che fino a ieri aveva invece ribadito il proprio sì all'impianto, per ora nessun commento.

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