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Cronaca Careggi

Stamina, ci sono cure per Sofia in Toscana?

Il caso della piccola Sofia e della cura "Stamina" torna in Consiglio regionale grazie a un'interrogazione urgente presentata dal consigliere Pd Eugenio Giani

"Se la Giunta toscana intenda condurre, in virtù delle funzioni in materia di diritto alla salute assegnate alla Regione, una ricognizione da effettuarsi in tempi celeri presso tutte le strutture ospedaliere del territorio toscano al fine di individuare la disponibilità presso di esse a dare attuazione, in collaborazione e/o in alternativa agli Spedali Civili di Brescia, al diritto per la piccola Sofia alle cure compassionevoli” questa l'interrogazione urgente del consigliere Eugenio Giani.

"Non stiamo parlando del merito di una sperimentazione, ma di cure compassionevoli – spiega Giani – Per questo non può essere negata a una piccola paziente di alleggerire le sofferenze enormi che sta subendo. Sofferenze rispetto alle quali la realtà ha dimostrato che la “cura Stamina” può avere effetti positivi".

Eugenio Giani, nella sua interrogazione, ricorda che “ad oggi esistono numerose  pronunce giurisdizionali che impongono la prosecuzione della terapia “Protocollo Stamina” nei riguardi di  pazienti già trattati, mentre altre pronunce ne  dispongono l’avvio per malati non ancora trattati, andando di fatto ad estendere  a chiunque ne faccia richiesta  la possibilità di accedere alle infusioni” e che nel maggio scorso il direttore del nosocomio di Brescia, con varie motivazioni, aveva parlato di “impossibilità a ricominciare le cure per tante ragioni”.

“Considerato – aggiunge Giani – che tra i casi di pazienti cui necessita garantire la continuità terapeutica vi è la piccola Sofia bambina toscana al centro, suo malgrado, di una serie di ricorsi e ordinanze” col risultato che la “continuità terapeutica è ad oggi sospesa da oltre sette mesi con evidenti conseguenze sia sulle condizioni di salute della bambina, al punto da rendere necessario il ricovero in Ospedale, sia in termini di degenerazione della patologia di cui è affetta” per questi motivi, il consigliere democratico, chiede ora un intervento della giunta regionale, per una rapida ricognizione nelle strutture ospedaliere toscane allo scopo di offrire una collaborazione all’ospedale di Brescia o un’alternativa per la piccola Sofia.

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