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Cronaca

Sfruttava 200 sordomuti, banda russa condannata a otto anni

Il tribunale di Firenze ha condannato a 8 anni 7 cittadini russi per il reato di rapina. Sfruttavano 200 sordomuti in cambio gli davano vitto e alloggio, prescritti i reati di sequestro di persona e associazione a delinquere

Sette cittadini russi sono stati condannati dal tribunale di Firenze a otto anni di carcere per rapina. Sfruttavano 200 sordomuti bielorussi, derubandoli del denaro ricavato vendendo 'peluche' ed altri gadget a clienti di ristoranti o sulle spiagge di Toscana, Emilia-Romagna, Liguria e Lombardia.

Prescritti i reati di sequestro di persona e associazione a delinquere.La vicenda risale al 2000 quando  i carabinieri scoprirono un 'esercito' di circa 200 sordomuti bielorussi sparsi fra alcune regioni del centro-nord costretti ad una particolare forma di elemosina: vendere gadget ai passanti, per una quota di almeno 3.000 lire al pezzo.

 

  Vendere gadget ai passanti, per una quota di almeno 3.000 lire al pezzo  

OPERAZIONE - Ai sordomuti veniva garantito il vitto e l'alloggio, ma il grosso del ricavato finiva nelle tasche dei loro sfruttatori. Alla fine del luglio 2000, nel porto di Livorno furono arrestati i russi ritenuti responsabili del 'racket'.  L'operazione fu chiamata 'Brelok' (peluche); era partita nel 1999, quando alcuni sordomuti si confidarono con i carabinieri di Prato sulla loro situazione di sfruttati.
Oggi il tribunale di Firenze ha condannato i 7 uomini, tutti tra i 35 ed 49 anni,  ad otto anni di reclusione poi saranno espulsi a pena espiata dall'Italia, inoltre dovranno pagare 3.000 euro di multa ciascuno.
 

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