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Cronaca

Sollicciano: un detenuto dà fuoco alla cella, un altro tenta il suicidio

I fatti sono avvenuti durante la mattinata. Lo rende noto un sindacalista della polizia penitenziaria: "Grave insufficienza di strumenti per la sicurezza e la prevenzione"

Nel carcere fiorentino di Sollicciano le condizioni, tra sovraffollamento, strutture fatiscenti e carenza di personale di polizia penitenziaria, sono sempre al limite della tensione e della vivibilità, come dimostrano i fatti odierni. Un detenuto, a quanto pare esasperato dopo settimane di inutili tentativi di richiesta di colloquio con la direttrice, ha dato fuoco ad una cella. Un altro ha tentato di uccidersi impiccandosi.

I fatti sarebbero accaduti nell'infermeria del penitenziario. Un detenuto, secondo quanto riferito da Leo Beneduci, segretario generale dell'Osapp, l’Organizzazione sindacale autonoma della polizia penitenziaria, ha dato fuoco a materiale infiammabile, appiccando di fatto il fuoco alla cella. Le fiamme sono state domate, ma sono rimasti intossicati quattro agenti penitenziari e un altro detenuto.

Come premesso, secondo quanto riferisce il sindacalista, il detenuto avrebbe compiuto tale gesto per l’impossibilità di avere un colloquio con la direttrice del carcere, la dott.ssa Giampiccolo. “Lo ha fatto per protesta contro il fatto che, a suo dire - spiega Beneduci -, da due mesi chiede un colloquio con la direttrice senza ottenerlo”.

Il sindacalista rende noto che sempre oggi un altro detenuto avrebbe tentato di impiccarsi all’interno della propria cella con una corda rudimentale. “Questi episodi - commenta il sindacalista -, dimostrano chiaramente la grave condizione di insufficienza degli strumenti e dei presidi di sicurezza e prevenzione degli infortuni all’interno di Sollicciano”.

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