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Cronaca

Siria, l'attivista per le donne a Firenze: “Niente di umanitario nei bombardamenti di Trump”

Breanne Butler sul palco della Cgil: “Per i diritti delle donne serve un cambiamento sociale e culturale”

Questa mattina, venerdì 7 aprile, alla Camera del lavoro Cgil a Firenze, a parlare di donne e diritti, c’era Breanne Butler, una delle volontarie che ha organizzato la “Women’s March on Washington” all’indomani dell’elezione alla Presidenza di Donald Trump (la manifestazione dello scorso 21 gennaio vide mobilitarsi 500 mila persone in una delle proteste più massicce della storia americana: 3 milioni di persone scese in piazza in tutta America e 5 milioni in tutto il mondo, 700 manifestazioni gemelle).

Butler in questi giorni è in Italia ospite della Fiom Cgil nazionale (ieri era a Roma al Direttivo della categoria). “Stiamo cercando, a livello globale e al di là della politica, di difendere i diritti delle donne provando a creare un cambiamento sociale e culturale. Stiamo lavorando sui temi della salute, dell’ambiente, dell’economia, della sicurezza, della rappresentanza; stiamo cercando anche ambasciatrici della Women’s March che rappresentino i diritti delle donne anche legati a questi temi. Uno dei nostri principi fondativi è l’accoglienza, le persone non vanno trattate con pregiudizi di esclusione, e questo è un principio che vale a livello globale”, ha detto Butler, in occasione del dibattito di stamani “Donne in marcia per i diritti”, organizzato da Fiom Cgil e Cgil Firenze.

Butler ha toccato anche la questione dei bombardamenti USA in Siria di poche ore fa: “Quello che sta succedendo è molto preoccupante, solo ieri ero in collegamento telefonico coi i coordinamenti della Women’s March perché stavamo pensando, dopo le immagini dei bambini morti sotto le bombe a Idlib, di organizzare momenti di commemorazione come veglie o cortei. Stamani mi sono svegliata sotto choc quando ho letto di questo attacco missilistico. Mi preoccupa la condizione di ipocrisia del presidente Trump, con le parole che ha detto ieri: lui che non ha mai fatto alcun minimo accenno all’idea di poter accogliere persone che stanno scappando dalle guerre. Mi chiedo quali siano le vere motivazioni di questo attacco: mi pare più l’esigenza di dare una dimostrazione di forza che qualcosa basato su ragioni umanitarie”.

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