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Cronaca

Sicurezza: la Regione assume nuovi vigili di quartiere per le città

L'annuncio di Enrico Rossi: più presìdi in città e guardie giurate sui treni e in ospedale

La Regione Toscana interviene sul versante sicurezza investendo sul vigile urbano di quartiere: pagherà per tre anni gli stipendi di circa 70/80 nuovi agenti che saranno assunti in vari comuni. Almeno una dozzina i territori coinvolti e uno solo il paletto: l'impiego effettivo in strada e nelle piazze, individuate di concerto con i sindaci e i prefetti.

E' prevista anche una formazione e un esame finale. La delibera andrà in giunta tra una decina di giorni, per partire all'inizio del 2019, e il progetto vedrà il coinvolgimento di Anci Toscana, l'associazione dei Comuni, con cui saranno individuati i criteri per scegliere i luoghi e quei quartieri ‘complicati' dove avviare la sperimentazione.

“Non vogliamo sostituirci né allo Stato né alle forze dell'ordine. Anzi, allo Stato chiediamo di assumere i poliziotti che mancano: cento solo a Firenze e 20mila in tutta Italia. Ma nel frattempo non ci limitiamo solo alle richieste e proseguiamo il nostro lavoro sulla sicurezza”, sottolineano il presidente della Regione Enrico Rossi e l'assessore alla sicurezza Vittorio Bugli. L'investimento da parte della Regione sarà di 3 milioni di euro l'anno.

Guardie giurate su treni e in ospedale

Un altro milione di euro l'anno sarà speso per la sicurezza sui treni, nei bus e al pronto soccorso. “Guardie giurate pagate dalla Regione garantiranno i controlli sui convogli regionali”, annuncia Rossi. Lo stesso sarà studiato, sulle linee più ‘calde', per i bus, dove alcuni gestori si sono già dichiarati disponibili a partecipare alla spesa. Vigilantes saranno presenti anche nei pronto soccorso degli ospedali, frequentati durante tutto l'anno da un milione e 250mila persone.

Si pensa pure ad una app che consenta ai capotreno di individuare l'eventuale presenza (e in quale carrozza) di un poliziotto in borghese a bordo: da anni la Regione ha infatti una convenzione con guardia di finanza, polizia, polizia penitenziaria e carabinieri a cui paga il trasferimento da casa a lavoro, in cambio loro sono pronti ad entrare in azione in caso di necessità e solo nel 2017 ci sono stati duecento interventi che hanno portato a fermi ed arresti.

Meno reati ma più insicuri

“Servono politiche trasversali, dobbiamo lavorare sulla prevenzione e aggredire tutte quelle forme di insicurezza che spesso derivano dal buio, da zone sporche o poche vissute, dalla mancata presenza delle istituzioni, di qualsiasi tipo”, aggiunge il sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni.

“Dal rapporto del Censis appena pubblicato – aggiunge Biffoni -, l'Italia è uno dei paesi in Europa in cui è più basso il tasso di criminalità e maggiore la capacità di investigazione e controllo delle forze dell'ordine. I reati denunciati sono diminuiti nel 2017 di oltre il 10%, gli omicidi in dieci anni si sono quasi dimezzati. Eppure un italiano su tre si sente insicuro e per uno su cinque la criminalità è un problema che viene subito dopo la mancanza di lavoro, l'evasione fiscale e l'eccessivo prelievo fiscale”.

Spazi pubblici da vivere e linee guida

Dalla Regione arriva anche la conferma dell'impegno affinché sui nuovi treni regionali siano installate telecamere (trentacinque ne sono già dotati) e sulla riqualificazione urbana.

“L'organizzazione degli spazi pubblici di una città influisce sul loro livello di sicurezza e una buona o cattiva progettazione può renderlo più sicuro o pericoloso. Otto sono stati i progetti, in altrettanti Comuni, finanziati: quasi 44 milioni, con i progetti di innovazione urbana le risorse investite per migliorare ed incrementare la disponibilità di servizi sociali, culturali e ricreativi o la mobilità in aree marginali o degradate. L'ultimo impegno - si legge in una nota diffusa -, è il percorso avviato con Anci per l'elaborazione di linee guida comuni da mettere a disposizione dei Comuni, dalla pianificazione urbanistica, del traffico e del commercio alla gestione degli spazi pubblici, le politiche sociali e quelle giovanili. Un lavoro che vede come partner la Scuola Sant'Anna di Pisa”.

Telecamere e animazione

La Regione Toscana dal 2016 ha finanziato con oltre 3 milioni e 250mila euro 171 progetti di videosorveglianza in 228 comuni, l'83% dei 274 di tutta la Regione. "Installate le telecamere, adesso si lavora a renderle ovunque ‘intelligenti' e promuoverne l'interconnessione”, spiega l'assessore Bugli.

Dal 2009 la Regione forma anche la polizia municipale. Negli ultimi due anni ha promosso progetti speciali per la rivitalizzazione di luoghi ‘difficili', “nella consapevolezza che dall'animazione sociale e culturale di un quartiere passa anche il suo stato di sicurezza. Questi progetti funzionano – racconta Bugli – lo dimostrano Piazza Garibaldi a Livorno o la zona del Serraglio a Prato: quartieri dove prima le persone uscivano poco volentieri di casa, e dove ora si organizzano festival di piazza, e che sono diventati luoghi di cultura e aggregazione. Più belli, vivi, e senz'altro più sicuri”.

Finora sono stati investiti 900mila euro su nove progetti pilota, ciascuno ritagliato sulle criticità specifiche dei singoli territori: sei sono già attivi, a Firenze, Prato, Lucca, Pisa, Livorno e nell'area dell'Osmannoro tra Sesto e Campi Bisenzio, tre sono in partenza nelle prossime settimane, a Montecatini Terme, ad Arezzo e a Grosseto.

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