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Cronaca

Siccità: dichiarato lo stato di emergenza in Toscana

L'annuncio del presidente della regione

"Abbiamo dichiarato oggi lo stato d'emergenza regionale e seguiremo le procedure perché attraverso lo stato di emergenza nazionale possano essere riconosciuti la rapidità di questi interventi nelle zone più delicate della nostra regione". Lo ha annunciato poco fa il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, a Siena per l'inaugurazione dello smart lab di Gsk Vaccines.

Allarme siccità: il decalogo per evitare gli sprechi d'acqua

"L'emergenza siccità - ha aggiunto Giani - è la valutazione di uno stato di sofferenza che è forse minore rispetto ad altre regioni, perché qui noi interventi li abbiamo fatti, attraverso il lago di Bilancino che ritiene 65 milioni di metri cubi di acqua, sta rilasciando l'acqua in un modo tale da poter fronteggiare la crisi idrica".

"Però gli interventi sono necessari - ha concluso il presidente - penso alla laguna di Orbetello dove dobbiamo intervenire con tempestività, alla Maremma, al litorale, ai quattro grandi fiumi toscani Magra, Arno, Ombrone, Serchio, con quest'ultimo ormai è sotto il livello di 3,4 metri cubi al secondo".

Ieri il presidente della Regione Toscana aveva riunito assessori e tecnici per mappare dettagliatamente la situazione regionale sul fronte dell'emergenza idrica.

Le aree di crisi infatti stanno aumentando di ora in ora e, secondo gli esperti non basterebbe il 'maltempo' con intense precipitazioni annunciato in passaggio sul centro Italia per cambiare una situazione di intensa gravità, specie in Maremma, sulla costa livornese e su quella pisana, per non parlare del fiume Serchio, in Lucchesia, ormai ridotto a un torrente”.

C'è poi il grave problema delle imprese agricole regionali: a causa della siccità, ha dichiarato pochi giorni fa Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana, "nella migliore delle ipotesi perderemo il 30% della produzione agricola regionale".

"Lo stravolgimento climatico con i fiumi in secca, precipitazioni assenti e caldo record - ha aggiunto Filippi - pone le aziende agricole di fronte alla scelta di quale produzione aiutare attraverso l'irrigazione laddove è possibile metterla in atto e quale invece abbandonare perdendo investimenti e raccolti".

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