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Cronaca

Moschea: sfratto ancora rinviato. Si va a giugno, ma l'imam: "Resteremo fino a novembre" / FOTO

Nessuna tensione, l'ufficiale giudiziario concede altri 40 giorni, che non saranno sufficienti. Funaro: "Diritto alla preghiera è fondamentale"

Questa volta, a differenza dello scorso 16 dicembre, la forza pubblica nemmeno si vede. Nessuna camionetta, né carabinieri, né polizia. Segno evidente che la volontà generale, ma non quella della proprietà, fosse quella di concedere ancora tempo alla comunità musulmana.

Questa mattina era stato infatti fissato, per la seconda volta, lo sfratto esecutivo dell'ex garage di Borgo Allegri, da anni regolarmente utilizzato come moschea, dietro pagamento di affitto sempre pagato, dalla comunità musulmana fiorentina. Uno spazio di cui l'immobiliare Finvi da tempo vuole tornare in possesso.

L'ufficiale giudiziario arriva intorno alle 9:30. Al suo arrivo ci sono alcune decine di fedeli, alcune mamme hanno portato anche i bambini piccoli. Il clima è sereno, non ci sono momenti di tensione. Tra gli altri, a portare solidarietà alla comunità musulmana c'è il presidente della comunità ebraica fiorentina Enrico Fink. "Evitiamo di umiliare un'intera comunità", le sue parole, dopo che ieri anche l'arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori aveva espresso la propria solidarietà.

Le trattative tra gli avvocati della proprietà e della comunità musulmana con l'ufficiale giudiziario durano poco più di un'ora. Poi la decisione: sfratto rinviato all'8 giugno prossimo. Vengono concessi, dunque, altri 40 giorni, che molto probabilmente non saranno sufficienti a trovare un luogo di culto alternativo.

Ne è pienamente consapevole l'imam Izzedin Elzir, che infatti, senza giri di parole, ribadisce: "Resteremo fino a novembre". Lo aveva già detto nei giorni scorsi. "Dateci tempo fino al 1° novembre. A quel punto, qualsiasi sia la situazione, ce ne andremo spontaneamente", le sue parole. Respinte al mittente però dalla proprietà pratese.

"Trovare un luogo idoneo è molto complesso. Il dialogo con la comunità è costante e l'imam, posso assicurarlo, ne sta cercando uno con impegno massimo", commenta l'assessora al sociale Sara Funaro, che, come fatto ieri dal sindaco Dario Nardella, aveva auspicato fin dalla prima mattina che si arrivasse ad un accordo e si evitasse ogni possibile tensione. "Il diritto di preghiera - ricorda poi -, è fondamentale". Sancito, come sottolineano in molti, anche dalla Costituzione.

A portare solidarietà alla comunità musulmana si vedono anche il consigliere comunale Fratini (Pd), la consigliera Bundu (sinistra) e gran parte del 'blocco' schleiniano dei dem: l'assessore Andra Giorgio, il presidente del Quartiere 4 Mirko Dormentoni, il presidente della commissione urbanistica Renzo Pampaloni, quella della commissione immigrazione Donata Bianchi.

Una delle voci circolate con più insistenza nelle ultime settimane parla di una trattativa in corso con il gruppo bancario Intesa Sanpaolo, per l'acquisto dello spazio che occupava una filiale, dismessa da tempo, in via Martiri del Popolo: è a poche decine di metri di distanza dall'attuale moschea, dall'altra parte del giardino del Gratta rispetto a Borgo Allegri. Potrebbe essere la soluzione ideale, almeno temporaneamente.

Staremo a vedere. Il problema, come noto, non sono i soldi. La comunità musulmana ha i fondi per acquisire uno spazio, come dimostrato in passato. Il fatto è che solitamente, quando si sente parlare di moschea, molti venditori si tirano indietro. E a volte spuntano altre 'manine' a mettere i bastoni tra le ruote. Una cosa è quasi certa: l'8 giugno Elzir e la sua comunità saranno ancora ad aspettare l'ufficiale giudiziario inviato dal tribunale.

In migliaia per la preghiera finale del Ramadan / FOTO

FOTO - Moschea, sfratto ancora rinviato (foto © Emiliano Benedetti)

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