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Sfratto della moschea di Borgo Allegri, Palazzo Vecchio: "Dalla comunità musulmana nessuna proposta"

A brevissimo previsto lo sfratto, corsa contro il tempo per rinviarlo: si cerca di convincere la proprietà a vendere lo spazio

"Stiamo seguendo con attenzione l’evoluzione della situazione relativa alla sede della moschea di piazza dei Ciompi. L’obiettivo condiviso tra amministrazione comunale e prefettura è svolgere ogni possibile tentativo e iniziativa per garantire la continuità delle attività di culto della comunità musulmana nel rispetto della situazione legale che interessa l’immobile".

Così, in una dichiarazione congiunta, il sindaco Dario Nardella e il prefetto Valerio Valenti, in merito alla notizia dell'imminente sfratto della moschea di Borgo Allegri, fissato per il prossimo 16 dicembre e di cui ha dato notizia ieri il Corriere Fiorentino. Di fatto, Comune e Prefettura sarebbero impegnati a cercare di prendere tempo e far rinviare lo sfratto, con la speranza magari di convincere la proprietà del fondo accanto a piazza dei Ciompi a vendere lo spazio alla comunità musulmana.

Palazzo Vecchio, del resto, con una lunga nota fa però bacchetta anche la comunità musulmana, facendo sapere di aver avanzato proposte e di non aver ricevuto risposte dalla comunità, guidata dall'imam Izzedin Elzir.

“Durante la fase pandemica il Comune si è impegnato a mettere a disposizione per la preghiera del venerdì il Palavalenti (in via Alderotti, ndr) e a concedere il pratone delle Cascine o il Mandela Forum per i due momenti di preghiera annuali nella settimana del Ramadan. Nel protocollo in questione la comunità islamica si impegnava a presentare proposte di contributo per la localizzazione della moschea per il futuro Piano operativo”, si legge nella nota.

“Nel protocollo in questione - si legge ancora -, la comunità islamica si impegnava a presentare proposte di contributo per la localizzazione della moschea per il futuro Piano operativo, così come ogni altra comunità religiosa e ogni altro soggetto religioso hanno fatto fino ad oggi per avviare l’iter e manifestare l’interesse (si veda, da ultimo, la variante urbanistica approvata lo scorso anno dal consiglio comunale per accogliere la proposta dei Testimoni di Geova di realizzazione di un luogo di culto su un terreno da loro acquistato in via Aretina al posto di un ex benzinaio)”.

“Tuttavia - si legge infine -, non ha poi presentato alcun contributo, nonostante l’amministrazione abbia sollecitato l’invio per dar seguito al protocollo. L'amministrazione ha consegnato alla comunità islamica un elenco di terreni di proprietà comunale di superficie superiore a 5mila metri quadri, anche per avviare un’ipotesi di concessione sul modello di quanto fatto da altri comuni, rispetto ai quali non c’è stato però un riscontro da parte della comunità islamica”.

L'imam Elzir, da parte sua, sul Corriere ha fatto sapere di aver offerto 500mila euro, raccolti autonomamente grazie alle donazioni dei fedeli, per acquistare il fondo di Borgo Allegri. La società proprietaria avrebbe alzato la posta a 550mila ma, nonostante il 'sì' dell'imam, avrebbe poi rifiutato di vendere. In attesa della costruzione di una nuova moschea che renda più dignitosa la preghiera per i 30mila fedeli dell'area fiorentina, resta al momento una situazione di impasse.

La notizia dello sfratto e le reazioni politiche

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