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Cronaca

Scuole di lingua e cultura italiana in crisi: "Nessun ristoro per il nostro codice Ateco, la Regione ci inserisca tra gli operatori turistici"

L'appello del presidente del comitato degli istituti di lingua per stranieri di Firenze Alessandro Borrani: "Creiamo indotto e promuoviamo il made in Tuscany"

Il flusso 'pre covid' degli studenti dall'estero è ormai solo un lontano ricordo e per il loro codice Ateco non ci sono stati ristori. Le scuole di lingua e cultura italiana per stranieri attraversano una crisi pesantissima "e non è tollerabile che le istituzioni restino sorde al loro grido d'allarme. Allo stesso modo, è inconcepibile l'ipotesi di istituire un qualunque tavolo sul rilancio di un turismo di qualità senza coinvolgervi i rappresentanti di questo fondamentale settore non solo dell'istruzione, della cultura e del turismo” attacca il presidente del Comitato per la salvaguardia delle scuole di lingua e cultura italiana, Alessandro Borrani.

Il comitato chiede alla Regione Toscana il riconoscimento delle scuole di lingua e cultura italiana come operatori turistici all’interno della legge regionale sul turismo. Inoltre, chiede a Palazzo del Pegaso di sollecitare la creazione di un tavolo interministeriale – esteri, turismo, beni culturali e sviluppo economico - sul tema. “E’ necessario un coordinamento tra i maggiori ministeri interessati – spiega Borrani - affinché si presenti un unico progetto di turismo culturale, dove strutture come istituti italiani di cultura, consolati, uffici Ice, operatori turistici privati concorrano a un progetto unitario di offerta turistica e affrontino i problemi legati alla sua realizzazione”.

Crisi Covid: scuole di lingua e cultura italiana a rischio chiusura

“Vogliamo sottolineare – prosegue Borrani – l’importanza che le nostre scuole potrebbero rivestire nell’ambito della discussione e della proposta circa un progetto di promozione della lingua e delle identità culturali e manifatturiere della nostra regione e in generale del Paese. L'italiano può infatti offrire la duplice funzione di lingua di conoscenza e strumento di promozione del Made in Tuscany e Italy”.

“Sebbene sino ad oggi gli Istituti Italiani di Cultura, dei comitati esteri della Società Dante Alighieri e delle scuole italiane all’estero abbiano portato avanti un importante processo di valorizzazione dell’italiano nel mondo – conclude Borrani - il loro ruolo è risultato in definitiva assai ridotto, non essendo queste istituzioni legate da un progetto chiaro e comune di offerta turistica. A questa scarsa progettualità istituzionale si contrappone il ruolo positivo esercitato dalle nostre scuole nello sviluppo di un progetto per un turismo sostenibile e di qualità, e nell’aver allargato l’insegnamento della lingua ai temi dell’economia italiana e del Made in Italy. Ora è giunto il momento di fare sistema, valorizzando e lasciando dispiegare davvero queste potenzialità”. 

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