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Mercoledì, 24 Aprile 2024

Scuola: visita della ministra Azzolina, al vertice chieste 6mila assunzioni per la Toscana /VIDEO

In mattinata la ministra Azzolina in visita alla Pergola per il nuovo progetto di didattica in teatro

Questa mattina la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha visitato il Teatro della Pergola che primo in Italia ha deciso di aprire da settembre i suoi spazi alle attività didattiche. Il progetto di consegnare gli spazi del Teatro della Pergola e del Teatro Era di Pontedera ai giovani studenti nell’arco della giornata per le lezioni con i loro insegnanti è stato fortemente voluto dal Comune di Firenze, in particolare dal presidente Tommaso Sacchi, assessore alla cultura, e dall’assessora all’educazione Sara Funaro.

L’iniziativa è stata sottoposta, durante gli Stati generali del Governo, direttamente all’attenzione della ministra da Monica Guerritore, artista impegnata nei percorsi di rilancio delle attività, come progetto pilota in sostegno alla scuola del nostro Paese. 

“Ringraziamo la ministra – hanno dichiarato gli assessori Sacchi e Funaro – che ha subito colto l’importanza del nostro progetto. Come Comune e come Pergola saremo al fianco dei ragazzi per garantire il diritto e anche il dovere di lezioni in presenza in completa sicurezza. Ci auguriamo che altri spazi culturali, dai teatri ai cinema, vogliano seguire l’esempio della Pergola. Siamo pronti a promuovere un confronto con i dirigenti scolastici e con i referenti degli spazi culturali della città e mi auguro che nessuno si tiri indietro. In ballo c'è il futuro dei bambini e dei giovani”.  La ministra ha poi partecipato a una riunione all'ufficio scolastico regionale della Toscana. 

IL VERTICE

La Toscana intanto si prepara alla riapertura delle scuole a settembre. E per far fronte alle disposizioni anti-Covid i territori chiedono più di 6.000 assunzioni fra insegnanti e dipendenti amministrativi. È quanto apprende la 'Dire' al termine della riunione dell'Ufficio scolastico regionale.

Secondo le istituzioni locali, rappresentate oggi dal presidente di Anci Toscana, Matteo Biffoni, dal presidente della provincia di Prato, Francesco Puggelli, e da Sara Funaro in veste di responsabile regionale di settore dell'associazione regionale dei sindaci, servirebbero quasi 3.600 insegnanti e oltre 3.100 dipendenti Ata in più per il nuovo anno scolastico. 

L'Anci Toscana ha chiesto risposte certe in vista della ripresa della didattica.  "La discussione- ha spiegato Matteo Biffoni- è ormai su come si riapre, sulle modalità, i protocolli sanitari, il numero dei docenti in più, non certo sul se. E su questo credo che la ministra sia stata chiara, netta". I Comuni, ha precisato, "chiedono attenzione, soprattutto per la fascia di età zero - sei anni, sul numero degli insegnanti che serviranno, sui trasporti scolastici perché abbiamo bisogno anche su questo insieme al ministero delle Infrastrutture delle linee guida". In definitiva, ha fatto sapere Biffoni, "chiediamo tutte quelle indicazioni pratiche ci servono per rimettere i nostri ragazzi in aula in sicurezza, partendo con assoluta tranquillità. È basilare e fondamentale dare indicazioni immediate".

"È stato un tavolo molto importante - ha chiarito Azzolina alla fine vertice - e ci tengo a sottolineare la grandissima collaborazione da parte di tutti gli enti locali che stanno facendo un lavoro molto importante per la regione Toscana, così come in tante altre regioni. Ci sono delle piccole criticità, ma assolutamente risolvibili". Per quanto riguarda gli spazi, ha aggiunto, "so che verranno anche utilizzati edifici scolastici dismessi. Qualche istituzione scolastica lo ha chiesto, e questo è positivo".

Sul fabbisogno di insegnanti per poter riprendere le lezioni in classe a settembre la ministra ha spiegato: "Stiamo già costruendo al ministero il decreto per ripartire l'organico fra tutte le regioni d'Italia". In vista di questo appuntamento fa sapere, "c'è stato un lavoro enorme fatto dagli enti locali sugli spazi. Mio compito sarà dare ovviamente più organico alla Toscana, così come alle altre regioni che lo hanno chiesto. I problemi sono sempre stati questi. Partiamo da un presupposto: i problemi di edilizia scolastica c'erano da prima, dopo anni e anni di tagli. Nel momento in cui si stabilisce che deve rispettato 1 metro di distanziamento a quel metro dobbiamo dare una risposta". Una risposta, ha aggiunto, che viene dati "con spazi nuovi, facendo interventi di edilizia scolastica leggera all'interno degli spazi che già abbiamo e in più l'organico. Queste sono le riposte che stiamo dando alle famiglie e ai nostri studenti e alle nostre studentesse per ripartire il 14 settembre".  
 

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