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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Scuola, studenti e insegnanti in piazza contro la riforma Renzi | FOTO

Nel giorno dello sciopero generale del mondo della scuola, Cobas e studenti in corteo a Firenze: "E' la fine della scuola pubblica". Almeno cinquanta pullman partiti per la manifestazione nazionale a Roma

Insegnanti e studenti sono scesi in piazza questa mattina a Firenze, per protestare contro la riforma portata avanti dal governo di Matteo Renzi. Il corteo cittadino, organizzato dai Cobas, è partito da piazza San Marco poco prima delle 10. In testa gli insegnanti, poi gli studenti.

"E' una riforma che nel complesso tende ad affossare la scuola pubblica, a vantaggio di quella privata", spiega Elisabetta Giannini, insegnante di storia e filosofia al liceo scientifico Rodolico. I motivi della protesta, che oggi, in occasione dello sciopero generale e unitario di Cgil, Cisl, Uil, Gilda e Snals, ha manifestato in diverse città oltre che a Roma, sono diversi, a partire dal piano assunzioni fino all'aumento del potere dei presidi, che secondo il disegno di legge del governo potranno scegliere direttamente gli insegnanti e premiarli personalmente, anche economicamente.

"E' il trionfo del nepotismo, se conosci il preside e fai quello che vuole lui sarai premiato, in caso contrario non lavorerai più. Non ci sarà più alcuna meritocrazia", si sfoga Alessandra Persico, 37enne, insegnante precaria della scuola Dino Campana di Scandicci.

Sindacati, insegnanti e studenti scesi in piazza contestano l'idea di scuola messa in campo dalla riforma. "Un disegno di legge che crea una scuola autoritaria, che limita la libertà di insegnamento, non finanzia a sufficienza la scuola pubblica - si legge in una nota dei Cobas -. Una scuola stravolta rispetto a quella disegnata dalla Costituzione".

Contestati anche i tirocini gratuiti per gli studenti, la mancata assunzione, come imposto da una sentenza della Corte di giustizia europea, degli insegnanti con 36 mesi di anzianità e la possibilità di donare il 5 per mille alle scuole, che potrebbe creare grosse disparità di fatto tra scuole frequentate da figli di 'ricchi' e di 'poveri'. 'Toglieteci tutto ma non il futuro', si legge in un grande striscione sorretto dagli studenti. "Il governo deve assumere tutti i precari con decreto d'urgenza", chiedono i sindacati in tutta Italia.

Contestati anche i test Invalsi, che erano previsti per oggi e sono stati spostati. "Questo è stato possibile perché sono organizzati da un ente privato, se lo avesse fatto il ministero sarebbe stato comportamento antisindacale", scandisce una sindacalista dal megafono.

Foto - Manifestazione contro la riforma della scuola

"L'istruzione è un diritto, non un profitto", "La riforma della scuola piace al potentato perché fin da studente abitua al precariato", scandiscono le voci dal corteo, che, dopo avere attraversato via Cavour e piazza Duomo, si è concluso intorno a mezzogiorno in piazza Santissima Annunziata. Il sindacato annuncia il 70% di scuole rimaste chiuse. La mobilitazione continuerà nelle prossime settimane: confermati infatti gli scioperi del 6 maggio, nelle elementari e scuole dell'infanzia, e del 12 maggio, per le superiori.

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