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Cronaca

Sciopero dei trasporti e sfratto della moschea: si preannuncia una giornata molto "calda" e con forti disagi

Possibili forti disagi anche per il traffico, si aggiunge anche il maltempo. Il prefetto: "Forza pubblica in piazza Ciompi", ma l'invito a "valutare la situazione" suona come un auspicio al rinvio

“La forza pubblica effettuerà l'accesso alla moschea. La preoccupazione che mi sento di dover rivolgere al questore e alle forze di polizia è valutare la situazione e non creare turbative per l'ordine pubblico". Lo ha detto ieri il prefetto di Firenze, Valerio Valenti, al termine del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica (Cosp). All'ordine del giorno c'era lo sfratto della moschea di Borgo Allegri, previsto per domani mattina.

E' dunque la conferma che l'ufficiale giudiziario si recherà allo spazio adiacente a piazza Ciompi, accompagnato sicuramente da forze dell'ordine. Quell'invito a “valutare la situazione” ha però tutta l'aria di un auspicio: quello di rinviare lo sgombero, che peraltro è stato fissato dal tribunale di venerdì, giorno di preghiera che richiama in zona migliaia di fedeli, in preghiera su più turni, visto l'angusto spazio a disposizione della comunità islamica.

L'impasse

Da un anno e mezzo la proprietà, la Finvi Srl di Prato, chiede indietro, legittimamente, l'ex fondo commerciale e di venderlo alla comunità islamica non ne vuole sapere (ci sarebbe, come raccontato ieri dal Corriere Fiorentino, anche una diatriba tra i due fratelli soci della società, con il primo molto più disponibile alla trattativa e il secondo intenzionato ad ottenere lo sgombero a tutti i costi).

Dall'altra parte l'imam di Firenze Izzedin Elzir, ex presidente l'Unione delle comunità islamiche d'Italia ( Ucoii), dal 2010 al 2018, ribadisce che l'affitto è sempre stato pagata e che necessita di più tempo per trovare un'alternativa, visto che tutte le trattative in corso negli ultimi anni per trovare uno spazio sono saltate una dietro l'altro.

“Ci vuole responsabilità e buonsenso da parte di tutti. Domani saremo a pregare in moschea, come ogni venerdì”, conferma l'imam. “Da sempre diciamo che lasceremo i locali appena avremo un'alternativa. La stiamo cercando ma, come sanno tutti, non è facile. Se l'avessimo ce ne andremmo subito perché non vogliamo danneggiare nessuno, ma non vogliamo nemmeno essere danneggiati”, aggiunge Elzir.

L'appello di Nardella e la destra divisa

Anche il Comune, con in primis il sindaco Nardella, chiede responsabilità e chiede a tutte le forze politiche di non “strumentalizzare” la questione. Appello rivolto soprattutto alla Lega, che però per domani alle 11 conferma il presidio pro-sfratto in piazza Beccaria, alle 11, “perché vogliamo che la legalità sia rispettata. La libertà di culto - dicono i leghisti -, non c'entra nulla”.

Posizione non condivisa da Fratelli d'Italia che, seppur spaccata al suo interno, con il consigliere comunale Draghi ha chiesto espressamente al Carroccio di evitare iniziative che possano aumentare la tensione.

Fondi dal Qatar

Ieri, sulla scia dello scandalo 'Qatargate' che sta sconvolgendo il parlamento europeo, è tornata l'attenzione anche su oltre 20 milioni di euro che l'Ucoii avrebbe ricevuto da Doha negli anni di presidenza Elzir.

“Non abbiamo preso mazzette, a differenza di qualcun altro”, replica però secco Elzir sulla questione, con chiaro riferimento a quando sta accadendo a Bruxelles. “Tutti i fondi arrivati sono tracciati e trasparenti e sono serviti per migliorare luoghi di culto e renderli degni della nostra comunità”.

L'imam ha peraltro più volte fatto sapere, come riconfermato anche nelle ultime ore, che avrebbe rifiutato ingenti finanziamenti, milionari, destinati ad una eventuale nuova moschea a Firenze o a Sesto Fiorentino, proprio per evitare condizionamenti dai “benefattori” di turno, magari interessati a piazzare un imam piuttosto che un altro.

Sciopero dei trasporti

Domani sul fronte moschea, comunque vada, sarà una giornata calda. A impattare sulla città si aggiunge anche lo sciopero generale regionale proclamato da Cgil e Uil e che coinvolgerà anche il settore dei trasporti, indetto contro una legge di bilancio “socialmente iniqua, che penalizza il mondo del lavoro dipendente e mortifica le aree di precariato dell'intero Paese”.

A Firenze la protesta sarà di quattro ore e coinvolgerà sia gli autobus (dalle 18 alle 22), che la tramvia (dalle 12 alle 16). L'impatto sul traffico sarà pesante, considerando anche la manifestazione in partenza da piazza dell'Unità alle 9:30 con arrivo in via Martelli, passando da piazza San Marco. Al tutto si aggiunge il meteo: prevista forte pioggia per tutta la giornata.

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