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Ucraina, sciopero e corteo contro guerra e carovita: “No Putin, no Nato, no invio di armi” / FOTO

Manifestazione per le strade cittadine nel giorno dello sciopero dei sindacati di base: “In piazza anche per il lavoro e contro il carovita”

Corteo per le strade cittadine questa mattina, in occasione dello sciopero indetto dai sindacati di base Cub, Cobas, Usi, Sgb, Si Cobas, con adesione della sinistra fiorentina. La protesta è stata indetta, tra le altre cose, per chiedere di fermare la guerra in Ucraina ma anche contro l'espansionismo della Nato, e nello stesso tempo per reclamare aumenti salariali ed interventi contro il carovita, a tutela dei salari dei lavoratori.

'No Putin, No Nato', si legge non a caso in uno degli striscioni che attraversano il corteo. Alcune centinaia i partecipanti alla manifestazione, che partendo da piazza Adua è arrivata fino a piazza Santissima Annunziata, tra le bandiere dei vari sindacati e quelle con falce e martello del Partito marxista leninista e del Partito comunista.

Una sfilata “contro l'economia di guerra, contro l'invio di armi negli scenari di guerra, per il ripristino della Scala Mobile, per l'equità sociale e per la pace”, si legge in un volantino del Cub, che prosegue così: “Deploriamo l'invasione militare russa dell'Ucraina e al contempo deploriamo il militarismo Nato, che provoca guerre in tutto il mondo. Esprimiamo solidarietà al popolo ucraino e a quello separatista del Donbass, entrambi massacrati da eserciti imperialisti di opposte fazioni. Ci mobilitiamo contro ogni aggressione militare, contro le armi atomiche e contro le basi Nato che  che le custodiscono anche in Italia”.

“Condanniamo l'invasione dell'Ucraina scatenata da Putin e ci mobilitiamo per l'immediato cessate il fuoco, il ritiro delle truppe russe e l'apertura delle trattative per una pace giusta e duratura”, si legge invece nel comunicato diramato dai Cobas, che specificano come nello stesso tempo “siamo contro la Nato, le cui politiche espansionistiche in Europa hanno fornito il pretesto alle mire neo-imperiali di Putin per invadere l'Ucraina. Siamo contro il riarmo generalizzato, diciamo no alla decisione dei governi europei e di quello italiano di intervenire nel conflitto inviando armi in Ucraina. Vogliamo un'Europa di pace e di accoglienza”.

Infine “siamo contro l'economia di guerra imposta dal governo Draghi e per la tassazione degli extraprofitti energetici, il recupero dell'evasione fiscale e la riduzione delle spese militari”.

Tra le altre proposte che escono dal corteo, anche quella dell'introduzione del reato di 'omicidio sul lavoro', “per fermare la stage quotidiana dei morti sul lavoro”. 'Lavorare meno, lavorare tutti', recita un altro striscione, non distante dall'ormai noto 'Insorgiamo' tenuto da una delegazione di lavoratori ex Gkn.

“Siamo contro una guerra voluta dai poteri forti. La pace non c'è – dice Alessandro Nannini dei Cobas -, perché continuano a spedire armi e ad andare avanti con politiche di guerra. Un conflitto che colpisce anche l'economia, con salari al ribasso, sanità, trasporti e scuola al collasso. Di fronte a questa situazione il governo italiano destina enormi fondi per aumentare le spese militari, uno sbaglio assoluto”. “Non dimentichiamo -  nota Francesco, del sindacato Cub -, che la maggioranza degli italiani è contro l'invio di armi in Ucraina”. In corteo anche i consiglieri comunali di Sinistra progetto comune Palagi e Bundu.

FOTO - 'No Putin, No Nato', corteo in centro contro la guerra in Ucraina

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