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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Sciopero dei dipendenti comunali: in 3mila contro la linea di Renzi

I 3mila dipendenti comunali accorsi al teatro Obihall per l'assemblea generale hanno scelto la linea dura. Sciopero ma anche presidi e manifestazioni

Sciopero. I dipendenti comunali, dopo un lungo tira e molla con l’amministrazione Renzi, hanno scelto la linea dura. Sei ore di sciopero generale. Ma non solo: a fianco della protesta più eclatante cortei e manifestazioni nei giorni del Consiglio comunale fiorentino ma anche presidi in concomitanza degli eventi più in vista dell’estate fiorentina. Così nei giorni di Pitti, dei concerti di Madonna e Bruce Springsteen, i lavoratori continueranno a far sentire la propria voce.

È questo il verdetto dell’assemblea generale di questa mattina che ha raccolto circa 3mila dipendenti all’interno del Teatro Obihall di Firenze. Il mandato che i lavoratori hanno dato alla Rsu è stato più che esplicito: muro contro muro, senza se e senza ma. Una strategia chiara, anche se ancora rimane da stabilire la data dello sciopero. Ed è normale: le procedura sindacale infatti ha le proprie regole. Prima il mandato dell’assemblea, poi l’incontro in prefettura per avviare le procedure di raffreddamento, ed infine la data. Insomma oggi i dipendenti hanno formalizzato la protesta. Per la data si dovrà aspettare ancora due giorni. È stata convocato infatti per giovedì prossimo l’incontro con il prefetto.

PREMIO - Il tema del contenzioso è ormai noto. Lo stesso per cui la scorsa settimana circa 300 dipendenti si accalcarono in piazza della Signoria, con pentole, coperchi e mestoli. I lavoratori, otto giorni fa, come oggi hanno spiegato che l’amministrazione fiorentina “ancora deve pagare a cica 4mila dipendenti un incentivo di produttività di 1000 euro. Oltre a questo ci sono altri mille lavoratori che stanno attendendo tra le 400 e gli 800 euro per le festività e le indennità notturne”. Un premio che fa capo al 2011, secondo quanto prevede l’accordo decentrato siglato lo scorso anno. E maggio doveva essere il mese della riscossione. Doveva essere, non lo è più, almeno quanto sostenuto dalla Rsu di Palazzo Vecchio. Secondo i sindacati infatti l’’amministrazione avrebbe glissato sull’intera tranche di maggio optando per un acconto del premio di 200 euro da distribuire a tutti i dipendenti. Una sorta di caparra, che nell’immediato solleverebbe le casse comunali da una fuoriuscita di denari che oltrepassa i 4 milioni di euro.

CORTE DEI CONTI - E qui il nodo si stringe e la storia si infittisce di elementi nuovi. La scelta dell’amministrazione Renzi infatti prende le mosse da un’ispezione in Comune fatta nei mesi scorsi dal ministero dell’Economia e delle Finanze. In quell’occasione gli uomini del ministero misero sotto la lente di ingrandimento proprio quell’accordo che sta alla base del contenzioso, il contratto integrativo. Tanto che anche la Corte dei Conti ha aperto un’indagine. Da questa ipotesi, la tesi di Palazzo Vecchio: attendere che questo filone indagatorio si concluda così che, nel qual caso le autorità competenti dovessero riscontrare delle irregolarità, il Comune non sarebbe costretto a farsi rimborsare i denari già esborsati ai dipendenti.

RSU – Ma questa mattina dipendenti e Rsu non hanno fatto un passo indietro. “I contratti sono regolari – hanno affermato compatti questa mattina all’Obihall – noi non siamo qui a chiedere l’elemosina ma solo quello che ci spetta per altro sottoscritto mesi e mesi fa”. E così la scelta non solo dello sciopero ma anche quella di ‘colpire’ il sindaco Renzi nei giorni in cui Firenze si fa vetrina nel panorama nazionale ed internazionale: “Abbiamo deciso – ha confermato la Rsu compatta – di mostrare il nostro dissenso e far sentire la nostra voce nei giorni in cui l’esposizione mediatica di questa amministrazione sarà altissima. Se Renzi gioca continuamente sul piano dell’immagine noi faremo lo stesso. Presidi ovunque, dai concerti alle inaugurazioni”.

VIGILI – Se ancora non c’è una data certa sullo sciopero proclamato questa mattina, c’è già il giorno in cui i vigili urbani incroceranno le braccia. Il 27 maggio infatti i circa 900 uomini in divisa della municipale protesteranno compatti. Una linea durissima che non si fermerà con lo sciopero. Dopo il 27 maggio infatti niente straordinari per un mese, fino al 25 giugno compreso. E c’è già chi dice che i ‘fochi’ di san Giovanni potrebbero essere messi a rischio se i sindacati non dovessero far rientrare il dissenso.
 

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