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Cronaca

Sciopero dei penalisti, gli avvocati: "Garantire il divieto di intercettazione"

Gli avvocati penalisti di Firenze sciopereranno fino al 21 settembre per la garanzia che i colloqui tra difensori e clienti, pur indagati, non devbbano essere ascoltati

Avvocati penalisti in sciopero. Cinque giornate di protesta: da ieri fino al prossimo 21 settembre. Malumori, malcontento e un necessità assoluta espressa dall’avvocato Giovanni Flora, presidente dell’ Unione delle camere penali di Firenze (Ucpi): gli avvocati penalisti “non devono essere intercettati gli avvocati”. Flora in particolare si sofferma su “i colloqui tra i difensori e i loro clienti”, che “pur indagati, non devono essere ascoltati”.
Questo è il tema forte della protesta, quello che crea dibattito. Ma la lista delle lamentele non si ferma su questo punto. Terzietà del giudice, situazione nelle carceri, regolamentazione della professione, tariffe al gratuito patrocinio, sono gli altri temi alla base dello ‘sciopero’ dei penalisti italiani. “Abbiamo l'impressione – ha continuato Flora – che tutto sommato l’avvocato sia considerato a parole un soggetto indispensabile ma che nei fatti non sia così, non sia considerato elemento indefettibile dell’amministrazione della giustizia”.
INTERCETTAZIONI – Sul tema delle intercettazioni è intervenuto anche l’avvocato Ezio Menzione di Pisa, membro dell’Ucpi, osservando che “non ci sono solo da tutelare le conversazioni del Capo dello Stato ma anche quelle dei difensori”. È necessario che “sia riconosciuto un ambito di non ‘ascoltabilità” considerando che dietro le intercettazioni “si pone spesso anche un problema di sospetti”.
 

 

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