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Cronaca

Sciopero generale, corteo dei sindacati di base: "Lavoro, sanità e stipendio decenti". Sul Green pass: "Distrazione di massa" / LE IMMAGINI

Circa duemila persone al corteo indetto dal sindacalismo di base, Nannini (Cobas): "C'è ripresa? Sì, di licenziamenti, sfratti e morti sul lavoro"

Circa duemila persone hanno sfilato oggi per le strade di Firenze, da piazza Puccini fino a piazza Adua, in occasione dello sciopero generale indetto dalle sigle del sindacalismo di base contro le politiche del governo Draghi e per chiedere maggiori risorse da investire su sanità pubblica, scuola, uiversità, ricerca, trasporto pubblico, sicurezza sul lavoro.

Il corteo, 'scortato' da ingenti ma discreti schieramenti di forze dell'ordine, dopo gli scontri di sabato a Roma, ha sfilato per via Ponte alle Mosse, Porta al Prato, viale Fratelli Rosselli e via Jacopo da Diaccetto, lungo il percorso della tramvia, prima di sfociare alla stazione. Inevitabili le momentanee ripercussioni sulla viabilità e sulla regolare operatività del tram.

'Lavoro, salute, diritti, dignità. Uniti nelle lotte', è lo striscione che apre la manifestazione. "Un bellissimo striscione, rappresenta quello per cui siamo qui in piazza, di fronte a politiche, quelle del governo Draghi, che invece vogliono dividere i lavoratori e scatenare guerre tra gli ultimi", dice Stefano Cecchi, storico esponente fiorentino dell'Usb.

"Le politiche finanziarie del governo vanno a vantaggio di Confindustria e non lasciano niente alle masse popolari. La sblocco dei licenziamenti è inaccettabile, ognuno deve avere diritto ad un salario e ad un reddito dignitosi. Siamo in piazza anche per dire 'no' alle morti sul lavoro", aggiunte Cecchi, che sul proprio profilo Facebook non si stanca di aggiornare, praticamente quotidianamente, il triste elenco di coloro che muoiono sul luogo di lavoro.

"Ci dicono che arriva la ripresa, ma che ripreda è? La ripresa dei licenziamenti, degli sfratti, degli infortuni e delle morti sul lavoro. I miliardi dell'Europa vanno al capitale e alle politiche di armamento e invece dovrebbero andare a lavoratori, disoccupati, studenti, pensioni, essere spesi per dare la possibilità di una vita migliore, di poter lavorare meno a parità di stipendio", gli fa eco un altro storico esponente fiorentino del sindacalismo di base, Alessandro Nannini, autista Ataf, dei Cobas.

Seguono striscioni e bandiere delle numerose sigle che hanno aderito, dall'Unicobas al Cub, dal Usg al Si Cobas, in piazza con i lavoratori bengalesi della pratese Texprint. 'Uniti per la sanità pubblica, senza profitto', 'Per il diritto al lavoro e al reddito', 'Basta missioni militari', 'Lavorare meno, lavorare tutti', 'Via Draghi e il governo delle banche', è il tenore di alcuni dei tantissimi striscioni.

Sfilano dipendenti della sanità, infermieri, lavoratori e insegnanti della scuola dietro le sigle 'Pirorità alla scuola' e 'Noi scuola', impiegati nel trasporto pubblico. C'è anche la 'Federazione anarchica italiana', poi fra gli altri i lavoratori della Piaggio, di Careggi, dell'Ikea, fino alla coda del corteo. Qui, compatti, gli studenti medi: 'Insorgiamo per il futuro', è lo striscione che apre il loro spezzone. Evidente rischiamo ai lavoratori Gkn, presenti anch'essi con il loro inconfondibile 'Insorgiamo'.

Tanti i cartelli contro il Green pass, in vista dei nuovi obblighi sul posto di lavoro che scatteranno tra pochi giorni, il 15 ottobre. Non sempre su questo è facile avere dichiarazioni. "Tanti articoli travisano quello che viene detto. Molti giornali hanno scritto che a Roma sabato i 'no green pass' hanno devastato la sede della Cgil, quando, come è emerso, sono stati i fascisti di Forza Nuova", dice una manifestante che preferisce non lasciare il nome.

E un'altra. "Non sono di per sé contro il Green pass, ma certamente è un ottimo sistema di distrazione di massa. Invece di parlare delle grandi problematiche che affliggono il Paese come mai fin dall'inizio del secolo tutta l'attenzione viene focalizzata sulla questione 'green pass sì', 'green pass no'".

'L'unico pass è la Costituzione', 'Non Green pass, svegliatevi', 'Solidarietà tra lavoratori, contro sospensioni e Green pass', 'Sos democrazia, cancellati il diritto al lavoro e il diritto di opinione', si legge su altri cartelli.

"L'attenzione viene spostata. Il vero problema non è il Green pass, ma, ad esempio nella scuola, è la stabilizzazione dei docenti precari. Si parla solo di Green pass ma per la scuola non è stato fatto niente per consentire ai ragazzi e agli insegnanti di tornare in presenza in sicurezza. Non è stato diminuito il numero di alunni per classe, non ci sono state assunzioni di nuovi docenti, il corpo docente è privato della formazione. Non è il Green pass che porta sicurezza in classe, serve investire su prevenzione, farmacovigilanza e tracciamento a scuola", chiede Monica Cedrola, presidente del Comitato nazionale docenti precari.

"Il Green pass è un mezzo per mettere i lavoratori uno contro l'altro. I tamponi devono essere a carico delle aziende, visto che si tratta di un dispositivo per la sicurezza. Forse in questa maniera si potrebbe risolvere il conflitto che stanno cercando di creare tra i lavoratori", aggiunge Nannini.

Il corteo sfila senza tensioni e arriva dopo mezzogiorno al termine di piazza Adua. Ultimi interventi e poi la manifestazione si scioglie. "Una bella giornata - conclude Cecchi -. Non disperdiamo le forze che oggi siamo riusciti a mettere insieme, ne abbiamo bisogno".

FOTO - Sciopero generale 11 ottobre, migliaia in corteo a Firenze

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