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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Scandicci

Scandicci, raffica di colpi sfondando vetrine dei negozi: fermata banda del tombino

Da ottobre avrebbero messo a segno colpi in tante province e comuni della provincia di Firenze

Entravano ed uscivano in meno di un minuto. Indossando guanti da lavoro e con compiti ben stabiliti: chi prendeva i tabacchi, chi i "gratta e vinci", chi si occupava di sradicare la cassa. Poi tutti fuori, per risalire in una delle auto rubate che utilizzavano per fuggire e talvolta anche per sfondare le vetrine di bar, tabacchi, distributori ed esercizi commerciali messi nel mirino.

I carabinieri di Scandicci, diretti dal capitano Stefano Caneschi, già dall'ottobre scorso gli stavano dietro dopo aver notato una serie di furti commessi con il metodo della cosiddetta "spaccata". In più di un caso i malviventi avevano infatti utilizzato per sfondare le vetrate dei negozi un tombino o le basi in cemento degli ombrelloni posti davanti ai dehors. Un'astuzia che gli permetteva di non doversi portare dietro arnesi da scasso.

Le indagini, dirette dal pm Ester Nocera, hanno portato all'arresto di quattro cittadini romeni, (di età compresa tra i 19 e 32 anni) che avevano composto una banda accusata di associazione a delinquere finalizzata a commettere furti e ricettazione.

Il sodalizio, probabilmente costituitosi già nel paese d’origine, si è poi spostato nell’area fiorentina per mettere in atto numerosi colpi. Sarebbero almeno 21 i furti messi a segno nelle province di Arezzo, Siena, Pistoia, Lucca e Grosseto. Oltre che nei comuni di Firenze, Scandicci, Empoli, Greve in Chianti, Impruneta, Tavarnelle, Signa e Figline Valdarno.

Colpi che viaggiavano in parallelo con furti di auto. Vetture, tavolta portate via da autosaloni o carrozzerie, poi utilizzate per le razzie. Come detto le auto rubate servivano in alcuni casi anche come “ariete” per abbattere le porte e le inferriate dei locali quando queste resistevano ai colpi inferti con tombini di ghisa o cemento. Inoltre, in alcuni degli episodi accertati, in cui i negozi erano difesi da inferriate, i malviventi hanno strappato le grate legandole con delle funi a furgoni.

Secondo le stime dei militari, i malviventi avrebbero portato via migliaia di pacchetti di sigarette, decine di migliaia di euro di gratta e vinci oltre al denaro contante. Tabacchi che poi venivano rivenduti sotto banco a qualche esercente compiacente.

Da quanto scoperto, i gratta e vinci venivano grattati pochi minuti dopo aver commesso i furti. Infatti in caso di vincita, grazie alla complicità di una donna, ora indagata, venivano anche riscossi i denari. Indagato anche un un quinto uomo che avrebbe fornito una collaborazione a "chiamata" al gruppo. I quattro, bloccati in una casa di Peretola non lontano dal bar dove si incontravano, adesso si trovano negli istituti di pena di Firenze e Siena.  

Un colpo in provincia di Arezzo

Il colpo a Figline Valdarno 

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