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Cronaca

Scandalo parcheggi, udienza preliminare: il segretario di Giani chiede il rito abbreviato, i collaboratori di Nardella la messa alla prova

La procura di Firenze chiede il rinvio a giudizio per 50 persone. Coinvolti Paolo Becattini, Jacopo Vicini e Serena Nesti

Udienza preliminare davanti al giudice Antonella Zatini, ieri in tribunale, per l'inchiesta sui parcheggiatori abusivi e sulle presunte cancellazioni irregolari di multe condotta dal pm Paolo Barlucchi.

Nei mesi scorsi l'inchiesta ha portato, tra l'altro, all'arresto di un ispettore della polizia municipale e di un funzionario della Sas, la società interamente partecipata dal Comune incaricata della gestione del controllo della sosta a pagamento.

I fatti contestati risalgono al 2018 e 2019. Tra le 50 persone per le quali la procura di Firenze diretta da Giuseppe Creazzo ha chiesto il rinvio a giudizio, 12 hanno chiesto di essere giudicate con rito abbreviato, 3 hanno chiesto il patteggiamento e 9 la messa alla prova.

I dipendenti pubblici coinvolti

Tra coloro che hanno chiesto la messa alla prova, anche tre dipendenti della Sas, due vigili urbani e due dipendenti del Comune di Firenze.

Si tratta, in quest'ultimo caso, di due stretti collaboratori del sindaco Dario Nardella: Jacopo Vicini, accusato di corruzione elettorale e Serena Nesti, imputata di istigazione all'abuso di ufficio.

Scandalo parcheggi: segretario di Nardella indagato per corruzione elettorale

Richiesta di abbreviato è stata avanzata tra gli altri dai legali di Nicola Raimondo, funzionario della Sas arrestato durante le indagini, e da quelli di Paolo Becattini, ex ispettore della polizia municipale a Firenze, attualmente nella segreteria del presidente della Giunta regionale Eugenio Giani.

Becattini è accusato di abuso d'ufficio in concorso con Raimondo, relativamente a una multa a suo carico che sarebbe stata cancellata.

Il patteggiamento è stato chiesto da due ex ausiliari della sosta accusati di assenteismo (Vittorio Sergi e Beatrice Chiaverini) e dall'ispettore della polizia municipale Leonardo Toticchi, a lungo addetto all'ufficio contravvenzioni, finito invece agli arresti domiciliari con l'accusa di aver annullato senza valido motivo alcune multe fatte dai vigili.

La Sas si è costituita parte civile al processo. L'udienza preliminare proseguirà il 14 gennaio. Al vaglio del giudice anche le posizioni degli ex vertici Sas Simone Tani e Cristiano Rebecchi.

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