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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Sanità, Usb in piazza il 30 settembre: "Basta tagli e cessione di servizi al privato, assumere e garantire diritto alla salute"

Il sindacato di base annuncia presidio sotto la sede della Regione: "Assumere il personale sanitario che occorre a garantire il diritto alla salute della popolazione"

Il sindacato di base Usb annuncia per il prossimo 30 settembre, giovedì, alle 10, in Piazza Duomo a Firenze, un presidio davanti alla presidenza della Regione Toscana, per chiedere "assunzioni immediate, la revoca dei tagli prospettati, il ritiro di qualsiasi ulteriore ipotesi di cessione di servizi al privato e per chiedere che la Toscana si renda protagonista nell’esigere dal governo nazionale un massiccio incremento delle risorse destinate alla sanità".

Negli ultimi giorni un forte scontro c'è stato anche tra i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil e il presidente della Regione Eugenio Giani. Da una parte i sindacati, che denunciano carichi di lavoro per il personale sanitario sempre più insostenibili e chiedono lo sblocco delle assunzioni.

Dall'altra parte il presidente Giani, che respinge le accuse ("negli ultimi due mesi abbiamo assunto 600 sanitari, altro che blocco") e che proprio ieri ha annunciato, dopo la Conferenza delle Regioni, che la Toscana potrebbe avere dal governo fino a 350 milioni da destinare proprio alla sanità, come riporta oggi il Corriere Fiorentino. Risorse che servono come il pane di fronte ad un buco che si stima, per la sanità toscana, intorno ai 400 milioni di euro.

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"I tagli che devono effettuare le aziende sanitarie in termini di erogazione dei servizi e il blocco delle assunzioni, misure che dovrebbero servire ad arginare la voragine di bilancio, rappresentano il completo e definitivo fallimento delle politiche sanitarie della Regione Toscana e del Governo centrale e ancora una volta a pagare il conto dei danni provocati del mal governo della politica e dalla gestione clientelare fatta dai burocrati a capo della sanità regionale e delle aziende sanitarie, vengono chiamati gli operatori sanitari e la cittadinanza", attacca in una nota il sindacato Usb, che denuncia "organici sanitari ridotti all'osso, personale costretto a saltare ferie e riposi, liste d'attesa fuori controllo" e la prospettiva e "ulteriori cessioni di attività alla sanità privata che, pur essendo completamente estranea al concetto di tutela collettiva della salute, continua a lucrare dallo stato di crisi finanziaria del settore sanitario pubblico".

"E' inaccettabile - prosegue la nota che annuncia il presidio in piazza Duomo -, che siano mantenuti i vincoli di spesa per il personale, è inaccettabile che il finanziamento della spesa sanitaria debba essere portato nel 2023 a livello pre Covid, come se la pandemia non fosse esistita. Con i tagli degli anni scorsi la cittadinanza ha pagato in termini di riduzione e rinvio delle prestazioni specialistiche e degli interventi chirurgici ed è arrivato il momento di invertire la rotta e che si proceda ad assumere il personale sanitario che occorre e a garantire il diritto alla salute della popolazione".

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