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Cronaca

Sanità toscana in crisi, Giani sotto assedio. Medici, infermieri, sindacati: "Sblocca le assunzioni"

Il presidente di regione: "Ho nel cuore i sindacati ma devo far quadare i conti messi in sofferenza dalla pandemia. Buco di bilancio? Non c'è, i conti si faranno a marzo"

Scontro sulla sanità tra i sindacati e gli ordini di categoria e il presidente della regione Eugenio Giani. Dopo le scintille con le Misericordie che chiedono più risorse e l'allarme sulle carenze di organico lanciato ieri dal sindacato degli infermieri Nursind, oggi a chiedere lo sblocco delle assunzioni nel comparto che assorbe gran parte del bilancio regionale sono stati prima l'Ordine dei medici di Firenze e poi i sindacati Cgil, Cisl e Uil. Ma la risposta del presidente Giani non è stata quella sperata dalle categorie.

Ordine dei medici: "Blocco delle assunzioni e tagli: sarebbe il de profundis per la sanità toscana”

"Si rincorrono ormai con eccessiva assiduità voci di tagli nel sistema sanitario della Toscana. La sola idea di utilizzare la forbice in un momento simile, dopo quasi due anni di criticità e sacrifici assoluti è semplicemente scioccante. Sarebbe il de profundis, un paradosso. Ci auguriamo davvero che in previsione del piano di bilancio, e di eventuali necessità di rientro dopo i costi importanti degli ultimi mesi dovuti al Covid, non si scelga di ridurre spese e investimenti in un settore che ancora una volta si è dimostrato vitale. Confidiamo in una smentita al più presto a quello che ormai è un timore emerso tra numerosi professionisti del settore ad ogni livello. Il blocco delle assunzioni manderebbe in tilt il sistema. Per continuare a rispondere con efficienza alle numerose esigenze della popolazione abbiamo bisogno di nuove risorse umane che coprano i reparti più scoperti. Dobbiamo garantire solidità e fiducia in una fase ancora complessa". Così Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Firenze.

"Comprendiamo i problemi di gestione economica da parte della Regione Toscana, che sono poi gli stessi di tutte le regioni. Secondo le informazioni che ci arrivano a livello nazionale, la Toscana sembrerebbe tuttavia l'unica a bloccare le nuove assunzioni. Ci venga in aiuto il ministro della Salute e il Governo nazionale. I conti devono risultare a posto, ma la salute della popolazione ha un valore maggiore. Trovino le risorse per assicurare al meglio un diritto che è costituzionalmente garantito. Quello che di certo il Covid ha insegnato, e che oggi non possiamo ignorare, è il valore essenziale di un sistema sanitario preparato, completo nei suoi specialisti e addetti, in grado di rispondere a pieno anche ai momenti di maggiore crisi".

Sindacati: "Servizi a rischio, la Regione assuma"

La Regione Toscana sblocchi le assunzioni nella sanità. Lo chiedono Cgil, Cisl e Uil Firenze in una nota congiunta. In questi giorni "stiamo assistendo al grido di allarme lanciato dalle categorie" per "mancanza di personale dovuta al blocco delle assunzioni imposto dalla Regione. Ci preoccupano le ricadute" che questa situazione "può avere nella tenuta dei servizi ai cittadini", scrivono. E se la pandemia non è finita, ora, "dopo oltre un anno e mezzo dal suo inizio, è necessario che tutti i servizi sanitari siano attivi al 100%".

Allo stesso tempo "non si possono chiudere" quelli "aperti per contrastare la pandemia". Tuttavia "per tenerli aperti serve che ci siano le persone a lavorare". Per questo "condividiamo la richiesta di sblocco delle assunzioni". Ed è "preoccupante la riduzione nei prossimi anni del finanziamento sul Fondo sanitario nazionale. E' il momento di fare scelte se vogliamo dare concretezza alle tante parole di questi mesi". I confederali, infine, "invitano la cittadinanza ad ascoltare le grida d'allarme dei lavoratori della sanità e, rivolgendosi alle istituzioni, chiedono di far sentire la loro voce sia in Conferenza Stato-Regioni che al governo".

Giani: "Ho nel cuore i sindacati ma devo far quadrare i conti: bilanci provati dal Covid"

"Ho nel cuore quello che dicono i sindacati, ma contemporaneamente è mio dovere far quadrare i conti". Così il presidente della Regione, Eugenio Giani, risponde alle sollecitazioni dei sindacati di medici e infermieri che, in assenza di adeguate assunzioni, temono un indebolimento se non rischi di tenuta per l'intero sistema sanitario.

"Infermieri e medici - aggiunge Giani - sono persone che hanno svolto un ruolo molto importante, fondamentale" anche durante la pandemia. "Va a loro tutto il mio apprezzamento. È evidente che i sindacati chiedono che ce ne siano di più, laddove gli equilibri dei bilanci però sono stati fortemente provati dal Covid". È sufficiente pensare, ricorda il presidente della Regione, "che abbiamo messo in piedi una macchina di 90 hub vaccinali che non era certo inserita nel bilancio di previsione. Lo abbiamo fatto nel momento in cui dal 27 dicembre è iniziata la vaccinazione, nel bilancio di previsione della sanità 2020-2021 non sapevamo nemmeno cosa erano gli hub". Pertanto, conclude, "abbiamo sostenuto dei costi molto più forti di quelli previsti".

"È comunque assolutamente errato parlare di buco di bilancio" prosegue Giani, rispondendo ai cronisti su alcune ricostruzioni di stampa secondo cui ammonterebbe a 430 milioni la sofferenza del fondo sanitario, imputabile in larghissima parte alle spese sostenute per fronteggiare l'emergenza Covid. E' errato, riprende il governatore, "perché il bilancio della sanità viene fatto a posteriori non preventivamente. Come l'anno scorso facemmo tornare i conti a marzo, vediamo anche quest'anno quale sarà la situazione". E rispetto agli scenari di nuove assunzioni di medici e infermieri, Giani conclude: "Stiamo lavorando. Non voglio assolutamente entrare in modo improprio in quelle che sono cose non da vedere oggi, ma alla fine del bilancio". 

 

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