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Cronaca Rufina

Selvapiana, nessun fallimento, ma il progetto dell'inceneritore diventa irrealizzabile

I rifiuti non arrivano, i costi si alzano, l'inceneritore chiude, potrebbero essere riassunti così i passaggi della vicenda.

Duro l'intervento da parte del M5Stelle che ha puntato il dito nelle ultime ore sulle funzionalità della struttura svelando il contenuto di atti che anticiperebbero il fallimento della Società e dell'impianto.
La replica non tarda ad arrivare. Nessun fallimento, ci sarebbe invece l'inapplicabilità del Piano di Ambito alla base delle preoccupazioni degli addetti ai lavori.
Alle polemiche sul futuro dell'inceneritore di Selvapiana, all'attacco del Movimento 5 Stelle, risponde una nota congiunta di Aer Impianti e del sindaco di Rufina: "Il ricorso al Tar reso necessario per tutelare investimenti fatti da AER Impianti Srl" spiegano gli interessati.
Dunque negli atti non vi sarebbe l'intenzione di dichiarare il fallimento al quale gli attivisti rispondevano con la richiesta di "Azzeramento dei vertici" societari.
"L’approvazione - sottolinea la nota - in data 7 aprile 2014, del Piano di Ambito da parte di Ato Toscana Centro e la validazione della Provincia di Firenze hanno cambiato le carte in tavola per quanto riguarda il destino dell’impianto di Selvapian. Il Piano prevede oggi 45mila tonnellate di rifiuti annui per Selvapiana, ben diversamente da quanto stabilito dagli stessi interlocutori (Ato e Provincia) con il Piano Interprovinciale dei rifiuti Firenze-Prato-Pistoia varato nel dicembre 2012, in cui la previsione di rifiuti totali annui per l’impianto della Valdisieve era di 60mila tonnellate".

Mancano all'appello 15mila tonnellate l'anno di rifiuti. Ma questo, a detta della Società, non sarebbe legato a minore produzione, quanto piuttosto a scelte politiche che "riversano le responsabilità sull’Azienda, i cittadini, i Comuni della Valdisieve e quelli del Valdarno fiorentino". 

"Per questi motivi il progetto del termovalorizzatore è divenuto irrealizzabile, perché le tariffe a carico dei cittadini sarebbero esorbitanti, diversamente da quanto prevedeva il nostro Piano industriale che ATO aveva approvato. Pertanto i Comuni chiedono che ATO e Provincia si assumano le loro responsabilità, facendosi eventualmente carico dei costi fino ad ora sostenuti da AER Impianti Srl, dai Comuni e dai cittadini per ottemperare agli obblighi che proprio ATO e Provincia hanno imposto e mantengono con la pianificazione" conclude la precisazione. 

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